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Sviluppo sostenibile: un bando per le scuole medie superiori

Una competizione fra gruppi di studenti, classi o scuole per dare impulso allo sviluppo sostenibile, realizzando buone pratiche scolastiche in materia di risparmio di energia, di acqua, riduzione dei rifiuti, dei consumi e degli sprechi, collaborando al miglioramento della qualità dell’aria.

Riuniti in gruppi (stessa classe, interclasse, classi diverse) chiamati “Green Club” i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado del territorio metropolitano potranno partecipare al concorso “Ci basta un Pianeta”, prima edizione di un bando pubblico promosso dalla Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Museo A come Ambiente e il Politecnico di Torino – Innovation Design Lab del Dipartimento di architettura e design.

L’iniziativa nasce sulla scia dei percorsi educativi già intrapresi a partire dal 2001 dalla divisione Ambiente della Città metropolitana (e prima dalla Provincia di Torino) nell’ambito dell’educazione alla sostenibilità ambientale, come “A scuola camminando” promosso a partire dal 2006 o “Incubatori di Green Education – Il Paesaggio Vien Camminando” dal 2016.

Il concorso “Ci basta un Pianeta” persegue l’obiettivo di sensibilizzare ragazzi e famiglie, docenti, dirigenti scolastici e personale Ata a cambiare le loro abitudini rispetto al risparmio di risorse energetiche e idriche a scuola, alla riduzione della produzione di rifiuti, consumi e sprechi, alla riduzione della produzione di CO2 con spostamenti casa-scuola a piedi e in bicicletta privilegiando la mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, consapevolezza sugli acquisti personali di abbigliamento, “moda sostenibile”, potenziamento di azioni relative a un’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente. Cambiamenti che si traducono in azioni e in buone pratiche scolastiche in tutti i campi per contribuire allo sviluppo di una cultura della sostenibilità nel territorio in cui l’istituito è insediato.

La scadenza del bando è prevista per il 20 aprile 2020. Si richiede alle scuole che intendono partecipare di inviare all’indirizzo labto@cittametropolitana.torino.it una mail per l‘iscrizione, entro il 12 febbraio 2020, con l’indicazione dei referenti dell’iniziativa, che consentirà di organizzare le attività di supporto previste e chiaramente indicate nel Bando stesso. Sarà in ogni caso possibile partecipare al concorso, a prescindere dall’iscrizione, senza, però, fruire delle suddette attività.

Per maggior informazioni: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/educazione-comunicazione/bandi-educazione/ci-basta-un-pianeta >

 




Confronto costruttivo e obiettivi comuni al tavolo sulla qualità dell’aria

E’ stato un incontro molto proficuo con la Regione, i Comuni, l’Arpa ed i tecnici delle varie amministrazioni. Abbiamo adottato un metodo comune di lavoro non solo sulle misure da prendere ma anche, cosa importantissima, sulla comunicazione che deve raggiungere direttamente o attraverso i mezzi di comunicazione tutti i cittadini, i quali devono sapere che cosa stiamo facendo per la loro salute, questo deve essere l’obiettivo principale del Tavolo.

E’ quando ha dichiarato Barbara Azzarà, consigliera con delega all’ambiente della Città metropolitana di Torino a margine della seduta del Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria che si è svolto oggi pomeriggio in corso Inghilterra.

Sono intervenuti l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto e i rappresentanti dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese.

Vi hanno preso parte sindaci e amministratori di buona parte dei 33 comuni che rientrano nel protocollo dell’accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano, ovvero Alpignano, Beinasco, Borgaro, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Druento, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto, Pianezza, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Torino (per il quale era presenta l’assessore Unia), Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.


L’incontro è stato l’occasione per un confronto diretto con l’assessore regionale Marnati e la discussione ha preso il via dopo una breve illustrazione a cura dell’Arpa sui primi dati dei rilevamenti effettuati nel corso del 2019, un totale di due milioni di dati ricavati da 25 mila campioni d’aria raccolti su tutto il territorio metropolitano.


“Il tavolo è compatto e in grado di prendere le giuste iniziative rispetto all’ambiente e alla salute della popolazione – ha aggiunto Barbara Azzarà – Stiamo ragionando sui dati e sui grafici predisposti dai tecnici, anche in vista dei prossimi importanti incontri che si svolgeranno a livello di macro regioni, lavoriamo insieme per poter dar vita a misure valide su tutto il territorio. Abbiamo iniziato anche il confronto sul tema del riscaldamento e ragionato sulle possibili soluzioni che saranno oggetto di approfondimento a partire dalla prossima seduta”.


Nel prossimo incontro, già programmato per il mese di marzo, si approfondiranno i temi legati all’evoluzione del protocollo padano per l’inverno 2020-2021, all’avvio della limitazione strutturale dei veicoli diesel euro 4 ed il conseguente adeguamento delle misure emergenziali.

Saranno approfonditi i temi legati all’applicazione del divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a “tre stelle” e della campagna di comunicazione sulla corretta gestione degli impianti termici.

La Città metropolitana ha una propria competenza in materia di impianti termici, una questione complessa se si pensa che sono stati censiti su tutto il territorio ben 432 mila impianti. In proposito è stata avviata di recente una campagna di comunicazione destinata ai cittadini attraverso la distribuzione di opuscoli di facile consultazione, inserzioni sulle principali testate giornalistiche e apposite pagine sul web istituzionale.




Qualità dell’aria: scatta il livello viola. Bloccati tutti i veicoli euro 5

Proseguono le limitazioni al traffico: dopo più di venti giorni di superamenti consecutivi scatta per la prima volta il livello di allerta viola, nei territori dei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria.


A partire da domani venerdi 17 fino a lunedi 20 gennaio (giorno in cui sarà disponibile la prossima valutazione di Arpa Piemonte), sarà pertanto attivo il blocco per tutti i veicoli diesel fino alla categoria Euro 5, compresi quelli immatricolati dopo il primo gennaio 2013 e per quelli a benzina fino alla categoria Euro 1.
La fascia oraria delle limitazioni è estesa per tutti i veicoli a 13 ore consecutive, dalle 7 alle 20.

Rimane in vigore il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle; l’introduzione del limite di 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie negli edifici; il divieto di ogni tipologia di combustione all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…); infine il divieto di spandimento dei liquami zootecnici.
Le concentrazioni di PM10 che hanno raggiunto giovedi 9 gennaio valori particolarmente elevati di 105 microgrammi al metro cubo, contro un limite di 50 microgrammi al metro cubo, nella centralina di piazza Rebaudengo, si mantengono su valori estremamente elevati ma non mostrano significativi peggioramenti.
Proseguono inoltre le limitazioni del livello arancione nei comuni di Carmagnola, Chieri, Rivalta di Torino e Vinovo.

Nelle tabelle seguente si riporta lo schema dettagliato delle limitazioni veicolari.

ATTIVE DA VENERDÌ 17 GENNAIO FINO A LUNEDÌ 20 GENNAIO LE LIMITAZIONI EMERGENZIALI DI LIVELLO 3 NEI COMUNI di Torino, Beinasco, Borgaro T.se, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro T.se, Settimo T.se, Venaria

il livello viola, attivato dopo 20 giorni consecutivi della soglia di 50 µg/m3 di PM10, è stato definito a livello metropolitano per contenere il costante innalzarsi delle concentrazioni degli inquinanti nei periodi di perdurante stabilità atmosferica.

Tipo veicolo

Orari

Chi non circola

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

0:00-24:00

  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7)

0:00-24:00

  • Benzina Euro 0

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

7:00-20:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3

  • Diesel Euro 4, Euro 5

  • Benzina Euro 1

Limitazioni emergenziali di Livello 1 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 4 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi)

Tipo veicolo

Orari

Chi non circola

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

0:00-24:00

  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7)

0:00-24:00

  • Benzina Euro 0

Persone (M1)

8:00-19:00

  • Diesel Euro 2 e Euro 3

  • Diesel Euro 4

Merci (N1, N2, N3)

8:00-19:00

  • Diesel Euro 2 e Euro 3 nelle giornate dal lunedì al venerdì

Merci (N1, N2, N3)

8:30-14:00 e

16:00-19:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3 nelle giornate di sabato e festivi

  • Diesel Euro 4

Tutti i dettagli sui provvedimenti di limitazione delle emissioni in atmosfera sono disponibili sul sito della Città metropolitana di Torino alla pagina:

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico




Tavolo sulla qualità dell’aria nella sede della Città metropolitana

E’ stato convocato dalla consigliera delegata all’ambiente della Città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, il Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria.

L’appuntamento è fissato per venerdi 17 gennaio alle ore 15,30 presso la Sala Stemmi al primo piano di corso Inghilterra 7 a Torino.

Saranno presenti i sindaci e gli amministratori dei 33 comuni che rientrano nel protocollo dell’accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano: Alpignano, Beinasco, Borgaro, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Druento, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto, Pianezza, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. La convocazione comprende come sempre l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, Arpa e Anci Piemonte, l’Agenzia per la Mobilità Piemontese.

L’incontro sarà l’occasione per un confronto con l’assessore regionale Matteo Marnati sull’evoluzione del protocollo padano per l’inverno 2020-2021, sull’avvio della limitazione strutturale dei veicoli diesel euro 4 ed il conseguente adeguamento delle misure emergenziali.

Si parlerà inoltre delle problematiche legate all’applicazione del divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a “tre stelle” e della campagna di comunicazione sulla corretta gestione degli impianti termici.

La discussione sarà preceduta da una breve relazione sui dati della qualità dell’aria nel corso del 2019 a cura di ARPA Piemonte.




Favorevoli e contrari ad “Avvicinare le Montagne” nel Vco

Il Comitato Tutela Devero è contrario al piano strategico “Avvicinare le Montagne”, mentre le amministrazioni locali lo hanno promosso e lo sostengono. Queste le posizioni emerse nel corso dell’audizione – presieduta da Angelo Dago – in quinta Commissione Ambiente.

Al Comitato aderiscono Mountain Wilderness Italia, la Lipu nazionale, Salviamo il Paesaggio Valdossola, Legambiente e Italia Nostra Vco, Pro Natura Piemonte e con il sostegno di Legambiente nazionale. Il progetto “Avvicinare le montagne” ha come obiettivo principale quello di realizzare un comprensorio tra le valli Antigorio e Divedro, per un rilancio della Alta Val Ossola.

L’ipotesi di sviluppo – secondo gli esponenti del Comitato Filippo Pirazzi e Andrea Ratti – se attuato, prevede investimenti per circa 170 milioni di euro di cui 43 di provenienza pubblica “che non trovano una giustificazione sul piano economico a fronte dei ricavi futuri”.

“L’intervento strutturale invasivo vedrebbe, come da progetto originario, la momentanea sospensione del collegamento tra i due comprensori salvo poi riproporla in una fase successiva”. È quanto sostenuto da Luca Mozzati, componente del Comitato, con la previsione della realizzazione di nuovi impianti a fune, strutture edilizie e infrastrutture turistiche, nelle aree tra San Domenico e Devero in Val d’Ossola (Vco) mentre Piero Vallenzasca (Italia Nostra Vco) ha spiegato come la Regione debba valutare definitivamente se impedire o agevolare il progetto.

In questo senso sono state raccolte 91mila firme attraverso una petizione su piattaforma digitale.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’Unione montana Alta Ossola per un approfondimento sull’identico progetto “Avvicinare le Montagne”: accordo territoriale per la razionalizzazione e l’integrazione del sistema delle Valli Divedro e Antigorio. Il relativo Piano strategico sottoposto alla Regione è il frutto di un accordo territoriale tra la Provincia del Vco e i Comuni di Baceno, Crodo, Varzo e Trasquera.

L’intervento iniziale è stato quello del presidente della Provincia del Vco e sindaco di Trasquera Arturo Lincio che ha illustrato il tema dello sviluppo sostenibile relativo al progetto e alla necessità di pervenire, attraverso l’attuazione del businness plan, ad impedire lo spopolamento della montagna.

Per tale ragione il progetto “Avvicinare le Montagne” tende all’applicazione della mobilità sostenibile e alla creazione di occupazione giovanile nel pieno rispetto delle normative.

Il sindaco di Varzo, Bruno Stefanetti ha sottolineato l’importanza di poter mettere a disposizione un territorio incontaminato per attirare l’attenzione della gente e creare sviluppo ecosostenibile.

“Non si tratta della realizzazione di speculazioni edilizie o quant’altro – ha evidenziato l’amministratore – ma quello di realizzare un ambito turistico/sportivo che di fatto andrebbe a costituire un sistema unitario di rilancio della montagna salvaguardandone l’integrità”.

Gli obiettivi e le finalità del Piano – ha proseguito il primo cittadino – sono mantenere e valorizzare questi luoghi con l’idea di compatibilità tra tutela e fruizione, risolvere in modo sinergico e collaborativo criticità infrastrutturali e ambientali, porre al centro una strategia di sviluppo di interesse regionale.

Il sindaco di Crodo, Ermanno Savoia ha spiegato come gli interventi previsti nel progetto sono inseriti da molto tempo nel Piano regolatore del Comune mentre siamo l’unica Regione con la legislazione che non prevede alcun collegamento tra due Valli.

Il sindaco di Baceno, Andrea Vicini ha riferito che il problema dello spopolamento della montagna ha ormai assunto proporzioni preoccupanti e di avere sottoposto, attraverso incontri locali, le criticità territoriali ai cittadini cercando di salvaguardare l’economia locale quali artigianato, turismo e pratiche sportive attraverso il ricorso a ogni possibile strumento.

Nel corso delle audizioni sono intervenuti i commissari Domenico Rossi e Daniele Valle, Sarah Disabato e Giorgio Bertola (M5s).




Qualità dell’aria: riprende il blocco per i diesel euro 5 a Torino

Dopo la sospensione nella giornata di  giovedi 9 gennaio a causa di uno sciopero del trasporto pubblico locale, entrano nuovamente in vigore le limitazioni al traffico previste dal Protocollo padano dopo gli oltre 10 giorni consecutivi di superamento dei valori limite per la qualità dell’aria.

Così a partire da venerdi 10 gennaio, viene confermato nei territori dei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria, il livello di allerta rosso che prevede il blocco per veicoli diesel fino alla categoria Euro 5 immatricolati prima del 01/01/2013 e benzina fino alla categoria Euro 1.

Viene applicato anche il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle; l’introduzione del limite di 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie negli edifici; il divieto di ogni tipologia di combustione all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…); infine il divieto di spandimento dei liquami zootecnici.

Il semaforo rosso rimarrà in vigore fino a lunedi 13 gennaio, giorno in cui sarà disponibile la prossima valutazione di Arpa Piemonte.

Nella tabella seguente si riporta lo schema dettagliato delle limitazioni veicolari.




Allerta Smog : polveri sottili al centro-nord, in Piemonte stop ai diesel

Lallerta per lo smog continua in Italia. Mentre Roma blocca i veicoli più inquinanti per il quarto giorno consecutivo a Torino, dopo dieci giorni consecutivi in cui le micropoliere hanno superato i 50 microgrammi per metro cubo, domani la fermata si applicherà anche ai veicoli diesel euro5.

Anche i limiti di PM10 sono stati superati a Venezia. A Roma, la limitazione della circolazione veicolare nella Z.T.L. «Cintura verde» per: ciclomotori e motocicli «PRE-EURO 1» e «EURO 1»; Veicoli a benzina EURO 2. E inoltre, dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30 per: veicoli diesel “EURO 3”. Ci sono anche limitazioni sulla temperatura dei sistemi di riscaldamento.

I diesel a 5 euro si fermano per la prima volta a Torino. Lo stop ai diesel a 5 euro aumenta le limitazioni permanenti e il blocco dei diesel a 4 euro, in vigore dallo scorso giovedì, e interessa tutti i diesel a partire dal 1 ° gennaio 2013. Non potranno circolare ogni giorno, dalle 8 alle 19, dal 7 al 9 gennaio. Per i veicoli commerciali della stessa classe di emissione, il divieto è in vigore dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19.

Giovedì prossimo il nuovo sondaggio di Arpa Piemonte sulla presenza di polveri sottili nell’aria torinese ci dirà se il blocco diesel euro4 e euro5 continuerà o potrebbe essere revocato.

Avviso di smog anche ad Alessandria che, come Torino, blocca i diesel a 5 euro. La decisione dopo dieci giorni consecutivi in cui la micro-polvere ha superato i 50 microgrammi per metro cubo, innescando così il semaforo “scaricato”, come richiesto dal protocollo operativo per l’implementazione di misure anti-smog urgenti. La fermata è in vigore domani, mercoledì 8 gennaio e giovedì 9 gennaio, il giorno successivo all’ispezione di Arpa Piemonte.

Allerta anche a Venezia – L’osservatorio regionale sulla qualità dell’aria di Arpav ha pubblicato oggi un comunicato stampa sul raggiungimento del livello 1 «Orange», che si svolge con quattro giorni consecutivi di superamento del valore limite consentito per pm10 di 50 microgrammi / m3.

Pertanto, da oggi fino a nuovo avviso, entreranno in vigore le misure per limitare la circolazione dei veicoli per contenere gli inquinanti atmosferici.

Il livello 1 «Orange» vieta la circolazione di ciclomotori e motocicli a due tempi Euro 0 dalle 8.30 alle 18.30 in tutti i giorni della settimana, inclusi sabato e domenica 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 e veicoli commerciali N1, N2, N3 con motore diesel Euro 1, 2 e 3.

Per quanto riguarda l’uso di sistemi termici e di combustione, in questi giorni sarà vietato l’uso di sistemi termici a biomassa di classe inferiore a 3 stelle e sarà vietato eseguire la combustione all’aperto. Il divieto sarà valido fino al prossimo giorno di controllo previsto per il prossimo giovedì, quando il nuovo bollettino Arpav indicherà se mantenere il livello 1, se passare al livello 2 (che è probabilmente data la persistenza di condizioni meteorologiche sfavorevoli a causa della dispersione di inquinanti nell’atmosfera) o se torna al livello 0 «Verde» se le concentrazioni di pm10 presenti nell’atmosfera sono tornate al di sotto della soglia.

 




Nuovo programma di investimenti da 88milioni

Nei prossimi cinque anni il Piemonte beneficerà di oltre 33 milioni di euro provenienti dal ministero che si aggiungeranno ai 55 delle tariffe dei piemontesi arrivando a oltre 88 milioni di euro per interventi di fognatura e depurazione e per migliorare la distribuzione dell’acqua potabile.

Grazie al potenziamento di alcuni impianti esistenti e alla realizzazioni di alcuni nuovi si ridurrà ulteriormente il rilascio nell’ambiente di sostante inquinanti come Azoto e fosforo. La Regione spende circa 160 milioni all’anno per manutenzioni e collegamenti.

Gli interventi toccano 105 Comuni piemontesi, con una popolazione residente di oltre 450.000 abitanti (oltre il 10% della popolazione regionale).

«Si tratta del più importante intervento di sostegno pubblico alla manutenzione su acquedotti e impianti di depurazione degli ultimi cinque annispiega l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnatigrazie al quale oltre a migliorare la qualità delle acque, saranno ridotte le dispersioni idriche».

Per raggiungere questo obbiettivo a fine dicembre è stato sottoscritto dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione e dai sei Enti di Governo d’Ambito territoriale ottimale (EgATO) l’Accordo di Programma che regola l’utilizzo delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), relative al periodo di programmazione 2014-2020, per il servizio idrico integrato.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’Accordo assicura al Piemonte 33 milioni di euro di risorse FSC, a sostegno di 60 interventi del servizio idrico integrato del valore complessivo superiore a 88 milioni di euro.

GLI INTERVENTI PIU’ SIGNIFICATIVI

Tra gli interventi più significativi quello di Gravellona Toce dove verrà ammodernato l’impianto di depurazione acque e fanghi e dove saranno sostituite le sezioni obsolete dell’infrastruttura (5 milioni). Ma c’è anche quello di Novara (7,5 milioni) dove sono previsti lavori di ampliamento della rete di depurazione che serviranno a intercettare scarichi di acque inquinate da parte di privati e dove si completerà l’infrastruttura fognaria che attraverserà tutto l’abitato della città. L’intervento servirà a ridurre anche l’impatto delle esondazioni di scarichi nei campi circostanti durante le piogge.

Tre milioni saranno spesi a Santhià dove sarà messo in funzione un impianto specifico per la defosforizzazione. Altri lavori saranno eseguiti a Oulx dove sarà potenziato l’impianto di depurazione che consentirà di mandare in pensione quello di Bardonecchia ormai obsoleto (4,4 milioni). A Chieri saranno spesi 4,8 milioni per il miglioramento della rete mentre a Rosta 3,7 milioni.

A Pinerolo è previsto un intervento da 7,1 milioni per il rifacimento del depuratore e altri 2,4 milioni per il rinnovo dell’acquedotto. C’è poi il potenziamento dell’impianto di Govone, ulteriore tassello del sistema di collettamento di tutti gli scarichi fognari dell’Albese di cui beneficerà la città di Bra (2,7 milioni).

A Mondovì sono previsti interventi di miglioramento della rete per 2,6 milioni. A Costigliole d’Asti sarà ricostruito il collettore fognario parallelo al Rio Bragna dal quale negli ultimi anni si erano versate numerose sostanze inquinanti che avevano attivato una procedura d’infrazione a livello europeo (1 milione).

Ad Asti è previsto un investimento di 1,6 milioni per la razionalizzazione dell’acquedotto. A Riva Valdobbia sarà realizzato un impianto di depurazione completamente interrato in vista del rilancio turistico delle aree (1,4 milioni) di cui beneficerà anche il comune di Alagna Valsesia.

Ad Alice Bel Colle (Al) l’intervento riguarda la razionalizzazione della rete fognaria e della depurazione con una spesa di 2 milioni. Sempre in provincia di Alessandria è previsto il potenziamento del depuratore di Cassano Spinola(3 milioni).

LA DEPURAZIONE

Il cofinanziamento da parte dei gestori è assicurato dai proventi della tariffa del servizio.

Gli interventi riguardano il settore fognario/depurativo con progetti di:

– potenziamento e ammodernamento di impianti esistenti;

– costruzione di nuovi impianti (es.Valsesia, Baldichieri d’Asti);

– estensione delle reti fognarie, collettamento di aree già servite agli impianti maggiori e dismissione di piccoli impianti meno efficienti.

GLI ACQUEDOTTI

Per quanto riguarda il settore acquedottistico, gli interventi sono principalmente mirati alla riduzione delle dispersioni reali di rete, con sostituzione di tratti di condotte ammalorate e con l’installazione di strumentazione per il controllo della pressione e della portata, per una maggiore facilità di controllo delle reti stesse.

Con gli interventi inseriti nell’Accordo appena sottoscritto le infrastrutture piemontesi di acquedotto, fognatura e depurazione saranno in grado di garantire prestazioni migliori e più stabili nel tempo. Crescerà quindi ulteriormente il contributo che il comparto offre al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e l’intero sistema sarà più resiliente di fronte ai cambiamenti climatici, sia per quanto riguarda l’approvvigionamento potabile sia il collettamento/trattamento delle acque reflue.

Una maggiore efficienza delle infrastrutture avrà positivi impatti sulla risorsa acqua, per esempio in termini di risparmio sui prelievi e dunque minori costi di gestione (es. energia per sollevamento da pozzi, trattamenti di potabilizzazione) oppure maggiore disponibilità di acqua fornita e quindi superamento di alcune croniche situazioni di carenza idrica stagionale.

L’individuazione degli interventi da finanziare è il risultato della collaborazione tra gli Uffici regionali e gli Enti di governo d’Ambito; questi ultimi dalla regolamentazione del CIPE sono chiamati per la prima volta a svolgere un ruolo primario nell’attuazione dell’Accordo, compito per il quale la Regione ha comunque dato la disponibilità a fornire supporto e a mettere a disposizione la propria esperienza maturata con la gestione delle precedenti programmazioni.




A Torino la presentazione degli EcoAttori del Mab Unesco

Potranno essere singoli cittadini, imprese, operatori del territorio, professionisti, giovani, adulti, studenti o lavoratori, associazioni e istituzioni.
Tutti uniti nel firmare la Carta di impegno della Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso. Potranno farlo tutti, apporre la loro firma sulla Carta, a partire dal 18 dicembre quando la possibilità di candidatura verrà presentata in Consiglio regionale a Torino.
Alle 15 di mercoledì 18 dicembre  si terrà infatti una conferenza stampa di lancio della Carta d’impegno della Riserva. “Uno strumento di valorizzazione di questo territorio e dei suoi attori, green e smart. Intelligenti e ecologicamente sostenibili. Non da soli ma uniti. Il sottoscrittore di questa Carta, persona fisica o giuridica, s’impegna a favore dello sviluppo sostenibile e della sua attuazione nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso.

Una missione preziosa”, spiega Gianfranco Marengo, Presidente del Parco. Sarà lui a presentare la Carta e le modalità di adesione insieme con i tecnici del Parco che seguono il percorso e accompagneranno l’iniziativa e con i Presidenti del MaB France e della Riserva della biosfera.
Un’azione importante che muove i suoi passi nell’ambito del progetto Terres Monviso, Piter – progetto integrato territoriale transfrontaliero – che nasce grazie a Interreg Alcotra 2014-2020, il piano di lavoro congiunto tra Regioni alpine francesi e italiane.
Il Parco, con tutti gli Enti locali territoriali e le imprese dell’area saluzzese, è attore protagonista del Piter, promotore delle azioni insieme con il Comune di Saluzzo e anche con Uncem, ‘soggetto attuatore’ per la comunicazione e la relazione con le Unioni montane. È proprio con le Unioni che verrà promossa la Carta.
Il firmatario della Carta si sente parte della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso e dimostra la sua volontà di divenirne un ambasciatore. “Il sottoscrittore riconosce l’importanza di indirizzare le attività umane verso un maggior rispetto dell’ambiente e il raggiungimento dell’equità sociale, nel rispetto delle comunità locali e dei loro saperi”, precisa Marengo.

Una rete di persone e soggetti privati, oltreché pubblici, istituzionali, che dovrà crescere. Parte da mercoledì e dovrà contagiare tutti: aderendo alla Carta, il sottoscrittore contribuisce con le sue attività alla conservazione della biodiversità, all’acquisizione di competenze e alla sperimentazione dello sviluppo sostenibile sul suo territorio, all’educazione, alla sensibilizzazione del pubblico e alla disseminazione di saperi ed esperienze.
“Non una mera azione di firma – sottolinea Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – ma impegni veri che ciascuno assume, nella cornice della lotta ai cambiamenti climatici, della resilienza, del protagonismo comunitario. dell’ecologia integrata che ci insegna Papa Francesco nella Laudato Si.
Mercoledì lo diremo con forza, con il Parco, i partner francesi, il sistema di Enti locali. Anche a questo serve la cooperazione transfrontaliera. A costruire un’Europa più coesa capace di vincere le sfide di domani, cerniera dell’Unione che ci aiuta a uscire dalle mere logiche della globalizzazione, per ‘glocalizzarci’, immersi nel territorio, proiettati nel quadro europeo da protagonisti. Questa è la carta del MaB e questi sono gli Eco-Attori”.



180 milioni di investimenti per migliorare la qualità dell’aria

Gli investimenti regionali 2020 per migliorare la qualità dell’aria ammontano a 180.812.000 di euro: Bollo auto (7 milioni), Controllo Ambientale del traffico (3 milioni di euro), Rinnovo veicoli (8.250.000 di euro) Piano regionale mobilità ciclabile (212.000 di euro), Trasporto pubblico (91.000.000 di euro), Agricoltura (38.100.000 di euro) Efficientamento energetico (31.800.000 di euro) Controllo edifici civili da parte di Arpa (500.000 euro)

LE 47 MISURE DEL PIANO

Per ridurre la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera la Regione ha investito prevede di investire 180.812.000 di euro nel 2020.

Lo strumento principale è quello dei bandi che sono 37, di cui:

– 22 per il miglioramento del parco auto pubblico e privato

– 5 per le emissioni industriali

– 2 per la riqualificazione urbana

– 5 in campo agricolo

– 4 per la comunicazione delle azioni delle Regione verso le aziende

– 9 per l’Energia

IL PUBBLICO CAMBIA MOTORE

Per il Trasporto pubblico la Regione Piemonte ha messo a disposizione 13,5 milioni per l’acquisto di autobus elettrici; 70 milioni per l’acquisto di autobus ecologici; 7,5 milioni per le stazioni di ricarica. Sono previsti anche 950.000 euro per il miglioramento del sistema integrato Bip. Il ministero dei trasporti ha messo a disposizione 2,5 milioni per le infrastrutture di ricarica elettrica

L’ELETTRICO PER I PRIVATI

Questo capitolo prevede lo stanziamento di 5,5 milioni a fondo perduto di incentivi per la sostituzione dei veicoli di cui 2,5 per i privati con un bando che sarà pubblicato nell’estate 2020. Un altro bando da 2 milioni per i veicoli aziendali e 1 milione per le flotte pubbliche saranno pubblicati nella primavera 2020.

MENO INQUINI MENO PAGHI

È allo studio un sistema che sfrutta la tecnologia Gps per monitorare il parco auto circolante. Chi è proprietario di un veicolo benzina Euro 0 o diesel Euro 0, 1, 2 e 3 con limiti alla circolazione potrà circolare senza blocchi orari o giornalieri, rispettando un tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, calcolato in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo. Si tratta di un sistema premiale e non punitivo che tra l’altro consentirà di monitorare gli stili di vita degli automobilisti in basi ai quali i sindaci potranno decidere di potenziare le linee di trasporto pubblico.

SE CAMBI AUTO NON PAGHI IL BOLLO

Per unire le esigenze di migliorare la qualità dell’aria e favorire chi è ancora possessore di auto inquinanti la Regione ha stanziato 7 milioni per esentare dal Bollo Auto per tre anni coloro che vendono un veicolo euro 0, 1 o 2 per acquistarne uno euro 6, purché non di lusso, cioè al di sotto dei 100 Kw di potenza: le persone che potrebbero giovarsi dell’esenzione sono 500 mila, e si stima che scelgano di farlo il 10%: quindi circa 50 mila.

ANCHE GLI AGRICOLTORI DARANNO IL LORO CONTRIBUTO

Per ridurre la produzioni di inquinanti in campo agricolo sono stati stanziati 38,1 milioni di cui 23,7 già stati assegnati alle aziende mentre altri 14,4 sono da assegnare. I bandi resteranno aperti fino alla fine del 2021. Sono principalmente tre i «compiti» assegnati agli agricoltori: ridurre le emissioni di ammoniaca; utilizzare concimi organici anziché minerali; fruttare nuove tecniche agronomiche verdi.

RISPARMIARE ENERGIA SIGNIFICA RIDURRE POLVERI SOTTILI E AZOTO

Per consumare meno energia è stato previsto un piano di incentivi di 30,8 milioni per la coibentazione degli edifici (pareti, tetti, solai, piani, piani pilotis, pannelli solari. L’acquisto di tecnologie a basso consumo (lampadine a Led) per illuminare le strade pubbliche e coibentare edifici come le Agenzie territoriali e le Asl, la Regione lancerà diversi bandi per ridurre le emissioni nocive in atmosfera.

COME CI AIUTA L’EUROPA

Per favorire la conversione di impianti inquinanti per il trasporto e per il riscaldamento degli edifici l’Unione europea ha messo a disposizione 1,7 milioni per Slowmove che promuove la mobilità ciclistica ed elettrica, 17,5 milioni per il progetto Life-IP Prepaire, 2,2 per E-Smart dedicato alla mobilità elettrica, 75.000 euro per il progetto Pellet, 75.000 euro per il progetto Legno 2 milioni per il progetto Samba

CONCLUSIONI

Mettendo insieme tutte le misure si prevede che entro il 2030 il PM10 sarà ridotto di 6.973 tonnellate e l’Ossido di Azoto di 9.107.