1

Giornata mondiale della Terra, Confagricoltura Alessandria: il nostro settore in prima linea per la salvaguardia del pianeta

Divenuta nel tempo un avvenimento educativo e informativo, la Giornata della Terra, che si celebra il 22 aprile, quest’anno ha come tema Restore Our Earth: “Ripristiniamo la nostra Terra” per sottolineare la necessità di preservare gli equilibri ambientali minacciati e di ripristinare la naturale bellezza di un ecosistema globale dal quale dipende tutta la vita sul pianeta.

Le imprese agricole e forestali hanno l’orgoglio di essere parte attiva e responsabile di questo percorso. Più del 65% della superficie italiana è affidata alla loro gestione: una superficie agricola utilizzata di circa 12,8 milioni di ettari (42% della superficie nazionale) e una superficie forestale di quasi 11 milioni di ettari (il 36% della superficie nazionale di cui il 65% gestito da imprese forestali). Quest’ultima peraltro in costante crescita: 514.480 ettari, +4,9% negli ultimi 10 anni.

“Il settore primario è consapevole del ruolo centrale che assume l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella mitigazione del cambiamento climatico  attraverso le proprie produzioni, le proprie superfici ed i propri residui, è altrettanto consapevole del costo dell’adattamento al cambiamento climatico che renderà sempre meno disponibili risorse naturali fondamentali quali l’acqua e la terra, in uno scenario di incremento della temperatura che comporterà una maggiore aridità dei suoli, cambi colturali importanti, attacchi di patogeni sempre più diffusi, fenomeni meteorologici sempre più estremi” afferma il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello.

In questo quadro, l’agricoltura ha molto chiaro il proprio impegno: da una parte, proseguire il percorso già sviluppato negli ultimi decenni sulla sostenibilità con il supporto delle innovazione tecnologiche (agricoltura di precisione, efficientamento dei processi produttivi, economia circolare) che ha già portato a ridurre l’utilizzo di fitofarmaci e di fertilizzanti di origine chimica (rispettivamente -21% e -52%, rispetto al 2008, fonte Istat), come anche di risorse naturali preziose come l’acqua.

Anche per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, il settore agricolo sta ottenendo ottimi risultati. Difatti, secondo l’ultimo rapporto ISPRA, dal 1990 al 2019 l’agricoltura ha ridotto le emissioni di ammoniaca di circa il 25%, quelle di gas serra (che costituiscono il 7% delle emissioni nazionali) del 17%, mentre quelle di PM10 del 30%.

“Sono dati incoraggianti – evidenzia Brondelli – che rivelano l’importanza di proseguire su questa strada, insieme a tutta la filiera ed al mondo scientifico”.

Dall’altra, l’agricoltura in questi anni si sta impegnando sul fronte delle tecnologie verdi, investendo sempre più nella bioeconomia con le energie rinnovabili, nella produzione di biomateriali e bioprodotti, migliorando le tecniche di gestione dei suoli, nella gestione forestale sostenibile – su cui proprio in questi giorni si sta affinando la strategia europea – nell’assorbimento di CO2, contribuendo concretamente alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, alla tutela del paesaggio, al presidio delle aree rurali, e soprattutto a quelle interne, del nostro Paese.

“L’Agricoltura 4.0, a partire dalle più recenti innovazioni sul piano digitale e genetico, è il supporto concreto per rendere i sistemi agricoli sempre più sostenibili – sottolinea  Cristina Bagnasco, direttore di Confagricoltura Alessandria – E tale approccio da parte degli agricoltori, custodi dei territori, consolida la sostenibilità ambientale ed economica salvaguardando qualità e quantità delle produzioni e del cibo. La Giornata Mondiale della Terra è un’occasione importante per ricordarlo”.




Confagricoltura: avviato a soluzione il problema del ritiro dei rifiuti agricoli non pericolosi

Con una circolare del 12 aprile il Ministero della Transizione Ecologica – MiTE chiarisce alcune questioni relative allo smaltimento dei rifiuti agricoli non pericolosi prodotti dalle imprese agricole.

In base alle nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo 116 del 2020 si erano create numerose difficoltà, in quanto alcuni enti di raccolta avevano sospeso il servizio di ritiro dei rifiuti agricoli, con danni in particolare per gli agriturismi, i negozi di vendita di prodotti agricoli e le aziende orticole.

Si tratta di un provvedimento utile – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontein quanto la circolare riprende quanto suggerito da Confagricoltura nelle interlocuzioni con i Ministeri interessati per risolvere le diverse criticità emerse in fase di applicazione della nuova norma. In attesa di eventuali sviluppi normativi in sede di conversione del Decreto-Legge Sostegni, su cui Confagricoltura è intervenuta chiedendo la presentazione di alcuni emendamenti, la circolare del MiTE è un primo passo importante diretto a rendere meno problematica l’attuazione delle novità introdotte dal decreto legislativo116/20”.

La circolare evidenzia che, fermo restando che i rifiuti agricoli sono sempre rifiuti speciali in linea con la Direttiva europea, alle attività relative alla produzione agricola che presentano le medesime caratteristiche dell’allegato L-quinquies viene data “la possibilità, in ogni caso, di concordare a titolo volontario con il servizio pubblico di raccolta modalità di adesione al servizio stesso per le tipologie di rifiuti indicati nell’allegato L-quater della citata Parte quarta del TUA”.

La circolare, che accoglie le istanze di Confagricoltura, evidenzia “in considerazione della modifica normativa intervenuta, che ha comportato per tali utenze, la possibile riqualificazione di alcune tipologie di rifiuti derivanti dalla propria attività, nonché della necessità di garantire la corretta gestione dei rifiuti, [..] che, nelle more dell’aggiornamento del rapporto contrattuale tra le utenze indicate ed il gestore del servizio pubblico, debba essere comunque assicurato il mantenimento del servizio”.

 

 

 




La mobilità delle merci diventa più “green” con BusMyThings,
progetto sostenuto da Confartigianato Imprese Cuneo

L’iniziativa sarà presentata in un webinar on-line martedì 30 marzo, ore 18.00,
sul sito di Confartigianato Cuneo

Sostenibilità e Comunità, due concetti cardine del nostro quotidiano che trovano piena applicazione nel progetto di mobilità delle merci sostenuto da Confartigianato Imprese Cuneo.

Si chiama BusMyThings, l’iniziativa, sviluppata con la collaborazione di due aziende private che si occupano di trasporto urbano, Bus Company e Autolinee Nuova Benese, e la Start Up Takemythings, che fornisce il supporto informatico nella gestione da remoto delle spedizioni, prevede la possibilità di far recapitare la merce nel modo più veloce, economico e a basso impatto ambientale, utilizzando la rete di trasporto pubblico di persone.

Valido esempio della cosiddetta “economia circolare”, il progetto, patrocinato da Provincia e Camera di commercio di Cuneo, presenta importanti vantaggi per imprese, territorio, economia ed ambiente. Nello specifico, le aziende ubicate anche in zone “svantaggiate” dal punto di vista dei collegamenti, potranno beneficiare di una rete di trasporto consolidata, che permette loro di smistare rapidamente le merci verso la clientela. Questo, anche in un’ottica di ulteriore sviluppo della vendita on line. Infatti, grazie alla piattaforma web “Scelgo Artigiano” (www.scelgoartigiano.it) messa a punto da Confartigianato Cuneo, le imprese associate oggi sono in grado di rafforzare il loro brand su Internet, incrementando lo shop digitale dei loro prodotti.

Indubbi anche i benefici per il territorio e la sua economia. Facilitare l’invio delle merci a destinazione, significa dare impulso alla dinamicità imprenditoriale e di mercato anche nelle zone meno servite dai trasporti, ottenendo una buona ricaduta economica per le piccole imprese e un servizio più efficiente per i cittadini.

Notevole, infine, l’impatto positivo sul contesto naturale. Un modello di trasporto dei prodotti più sostenibile e circolare contribuisce in modo significativo alla diminuzione dei consumi energetici e alle emissioni di CO2, con ampio giovamento per la tutela ambientale.
Il nuovo servizio, che interfaccerà i diversi attori dei servizi attraverso un’apposita app, per il momento verrà attivato in fase sperimentale nella sola Valle Varaita, ma è già in programmazione la sua estensione su tutto il territorio provinciale.

«La richiesta di “sostenibilità”, – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – intesa in tutti i suoi aspetti, non solo quello ambientale, è sempre più pressante. In questo progetto vengono interpretate in modo “circolare” le esigenze di una quotidianità che deve fare i conti non soltanto con emergenze sanitarie e ambientali, ma anche con le difficoltà delle imprese che operano in aree “svantaggiate” a causa degli scarsi collegamenti. La nostra proposta punta sulla realizzazione di una sinergia virtuosa tra attori del territorio, in modo da creare vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. D’altra parte, non è una novità: già nel secolo scorso, nelle nostre vallate i collegamenti e la consegna delle merci avvenivano per la maggior parte utilizzando i nostalgici “tramvai”. Certo, allora tenere i contatti era più complicato, oggi con le nuove tecnologie applicate al progetto, si potrà monitorare attraverso una semplice app il percorso del pacco in consegna».

«Con la tecnologia e le capacità informatiche di cui disponiamo oggi, – sottolinea Daniela Balestra, vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo – possiamo rendere questa sinergia più efficiente possibile, con ricadute positive sia per le imprese che per il territorio. Confartigianato Imprese Cuneo, quale promotore del progetto, mette a disposizione i propri mezzi per far conoscere questa nuova opportunità alle 9000 aziende associate, nell’ottica di supportarne la digitalizzazione. Questa iniziativa si affianca alle piattaforme create dalla nostra Associazione, “Impresa Digitale” dedicata all’attività fiscale e “Scelgo Artigiano” orientata alla promozione e vendita dei prodotti, per accompagnare il nostro comparto verso un sistema del “fare impresa” più efficiente e moderno».

«BusMyThings – spiega Francesco Demichelis, CEO e fondatore della start-up – nasce come spin-off di TakeMyThings, azienda nata nel 2015 con l’obiettivo di fornire uno strumento digitale innovativo per trasportare le cose, ricorrendo agli spostamenti già previsti delle persone, a piedi o con ogni tipo di mezzo (privati, pubblici, elettrici, ecc.); in poche parole la “Bla Bla car degli oggetti. Mentre la piattaforma TakeMyThings (una App gratuita che mette in contatto le persone che viaggiano con quelle che devono spedire degli oggetti) opera in modalità crowdshipping ed è pensata soprattutto per il C2C, il progetto BusMyThings nasce per utilizzare come vettore gli autobus di linea, sempre nell’ottica di servirsi di mezzi “già in movimento”, al fine di garantire un trasporto a impatto zero».

«Bus Company, in qualità di azienda leader del trasporto provinciale su gomma, ha fornito anche questa volta la propria disponibilità per l’attivazione e lo sviluppo di un progetto davvero interessante che ritengo al passo con i tempi, che risponde velocemente alle necessità delle piccole medie imprese ma anche dei cittadini delle nostre comunità – afferma l’amministratore delegato di Bus Company, Enrico Galleano -. Grazie alla tecnologia rispolveriamo un servizio che era già esistente al tempo dei cosiddetti tramvai, a supporto di territori che hanno bisogno di maggiori servizi oltre che collegamenti. Vogliamo collaborare con tutti gli attori presenti sul territorio che possano favorire il concretizzarsi di questo progetto innovativo, ottimizzando le risorse in un’ottica di mobilità quanto più green possibile. Guardiamo con piacere a queste nuove sfide imprenditoriali e di innovazione tecnologica».

«Un valido esempio di economia circolare, nato in un momento in cui l’esigenza di far arrivare le merci anche nei luoghi più remoti è resa più forte dalla pandemia. – aggiunge Giovanni Bianco, amministratore di Autolinee Nuova Benese – I mezzi già ci sono, con percorsi capillari e orari e tempi prestabiliti. Garantire una consegna in giornata non è semplice, ma con questa applicazione è fattibile e tutto sommato semplice, anche nelle località più sperdute. Avvieremo la start-up pensando al modello b2b, ovvero alle transazioni che avvengono settimanalmente tra le imprese, ma in futuro si potrà sviluppare anche il canale rivolto ai consumatori privati».

Per presentare il progetto, Confartigianato Imprese Cuneo ha organizzato un webinar on-line martedì 30 marzo – ore 18:00, in diretta  .
Interverranno ai lavori: Joseph Meineri – Direttore generale Confartigianato Cuneo; Giovanni Bianco – Nuova Benese srl; Enrico Galleano – Amministratore delegato Bus Company srl; Francesco Demichelis – A.D. e Founder di TakeMyThings; Guido Fruttero – TakeMyThings.




Torino. Qualità dell’aria: Tavolo metropolitano convocato oggi 18 marzo

Potenziamento dei controlli, limitazioni alla circolazione dei veicoli e applicazione delle sanzioni, impianti termici e qualità del pellet utilizzato, spandimento degli effluenti zootecnici.

Questi i principali argomenti all’ordine del giorno della seduta del Tavolo di coordinamento metropolitano sulla qualità dell’aria, convocato dalla consigliera con delega all’ambiente della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà.

L’incontro è stato fissato in teleconferenza per le 14,30 di giovedi 18 marzo.
Come di consueto sono stati convocati sindaci assessori all’ambiente e trasporti, oltre ai rappresentanti della Polizia locale, dei comuni di: Alpignano, Avigliana, Baldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Cirie’, Collegno, Druento, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pinerolo, Pino Torinese, Piobesi Torinese, Piossasco, Poirino, Rivalta di Torino, Rivarolo Canavese, Rivoli, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. Saranno inoltre presenti i rappresentanti dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte, Arpa Piemonte, Anci e Agenzia Mobilità piemontese.




Concorso “ci basta un pianeta”: premiati online studenti e green club

Sono stati assegnati oggi pomeriggio con una cerimonia on line presentata dal divulgatore scientifico Andrea Vico i premi agli studenti vincitori della prima edizione del concorso “Ci basta un pianeta” indetto da Città metropolitana di Torino e rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del territorio.

Tre le categorie in gara: Rifiuti – Risorse – Riciclo sulle quali si sono cimentati gli studenti che hanno creato veri e propri green club nelle loro classi per lavorare sui temi dell’agenda 2030 e dell’innovazione ambientale.

Particolarmente apprezzato il loro impegno dalla consigliera metropolitana delegata all’ambiente e all’istruzione Barbara Azzarà che ha sottolineato il valore di questo bando soprattutto in periodo di didattica a distanza, perchè ha coinvolto centinaia di studenti su tematiche di pianificazione ambientale gettando le basi per un approfondimento costante in tema ambientale nonostante le difficoltà detatte dal pandemia da covid.

Ecco la graduatoria dei vincitori che si sono cimentati sui temi della raccolta differenziata, sulla riduzione degli sprechi ed una alimentazione più sana

    • GREEN CLUB delle RISORSE– Ridurre i consumi e gli sprechi – Premio “Risorse” – Meno consumi più risorse (il più brillante):

1° Premio: Green Club “ECOnvitto” – Convitto Nazionale Umberto I di Torino

2° Premio:Green Club “Green Fields” –IIS Dalmasso di Pianezza

    • GREEN CLUB del RICICLO– Potenziare la raccolta differenziata e il riutilizzo dei materiali PREMIO “4 R RIFIUTI” – Ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare (il più oculato):

1° Premio: Green Club “BiraGoCircular” – IPSIA Birago di Torino

2° Premio ex aequo: Green Club “ECOBERTI – progetto Differenziamoci” –  Liceo Berti di Torino

2° Premio ex aequo: Green Club “ECOVOLTA” – Liceo Volta di Torino

3° Premio ex aequo: Green Club “Ricicliamo il mondo” – IIS Curie-Vittorini di Grugliasco

3° Premio ex aequo: Green Club “Dottori Ecologici” – IIS Baldessano-Roccati di Carmagnola

    • GREEN CLUB  dell’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE– Promuovere un’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente a scuola –  PREMIO “100% naturale” – W il cibo sano (il più salutare):

1° Premio: Green Club “InFORMA CON GUSTO” – Liceo Volta di Torino

2° Premio: Green Club “ECOCUOCO” – IPSSEOA Colombatto di Torino

Il concorso è stato gestito da Città metropolitana di Torino in collaborazione con il Museo A Come Ambiente e con il Politecnico di Torino: si lavorerà ora alla seconda edizione “ma soprattutto coinvolgeremo gli studenti nella definizione dell’agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile, un importante azione in corso” conclude soddisfatta la consigliera Barbara Azzarà.

 




Disposizioni antismog, Confagricoltura chiede alla Regione un confronto tecnico

Con la D.G.R n. 9-2916 del 26 febbraio scorso – ricorda Confagricoltura – sono state infatti approvate una serie di disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, che per il settore agricolo si traducono essenzialmente in divieti, applicati nei periodi di superamento delle soglie di inquinamento, riguardanti la combustione all’aperto di paglie e residui colturali e la distribuzione in campo di tutte le matrici fertilizzanti contenenti azoto (reflui e digestati, sia palabili, sia  non palabili, concimi minerali, ammendanti e correttivi). Data l’urgenza del provvedimento, le misure sono state adottate praticamente senza possibilità di confronto e discussione.

Confagricoltura Piemonte ritiene che non siano stati considerati in modo adeguato alcuni aspetti tecnico-agronomici fondamentali, in particolare per quanto riguarda la fertilizzazione. Infatti, nell’estendere l’obbligo di interramento immediato a tutti i concimi azotati non si è tenuto conto del fatto che questa operazione risulti agronomicamente impossibile qualora vi sia già una coltura in atto (per esempio grano o orzo) e che, a questo punto della stagione, non sia neanche possibile cambiare il piano di concimazione già impostato e in parte realizzato, ricorrendo, per esempio, a concimi a lento rilascio. Anche la letamazione dei prati in primavera, pratica agronomica non solo consigliata, ma raccomandata per quanto riguarda le coltivazioni biologiche, risulterebbe irrealizzabile, oltre che distruttiva per il cotico erboso, se il letame dovesse essere interrato.

Inoltre le misure straordinarie per la qualità dell’aria, come è stato più volte affermato, dovrebbero essere applicate in modo uniforme in tutte le Regioni del Bacino Padano per poter rispondere in modo adeguato sia alle esigenze di carattere ambientale, sia agli obblighi derivanti dalla procedura di inflazione.

Esaminando i provvedimenti adottati dalle altre Regioni – fa rilevare Confagricoltura – si può notare che il quadro non è omogeneo.

La Regione Lombardia prevede il divieto di spandimento degli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione in tutti i casi di superamento dei limiti di inquinamento dell’aria.  Sono però state definite con precisione le matrici fertilizzanti soggette alle limitazioni, tra l’altro con esclusione dei letami, e consentite numerose modalità di applicazione al terreno oltre all’iniezione e interramento immediato, tra le quali la distribuzione localizzata su colture in atto.

L’Emilia-Romagna, pur estendendo territorialmente le misure come Piemonte e Lombardia, ha limitato il divieto allo spandimento dei liquami, facendo salva l’applicazione con interramento immediato o iniezione diretta.

Il Veneto infine a tutt’oggi non ha ancora approvato alcuna delibera che tratti le misure straordinaria per la qualità dell’aria.

Sembrano quindi potersi aprire degli spazi – sostiene Confagricoltura – per una parziale revisione della delibera del Piemonte o comunque per la definizione di indicazioni operative più dettagliate riguardo alle fertilizzazioni.

Confagricoltura Piemonte ritiene che si possa anche prendere in considerazione, quale modalità non dannosa per l’ambiente, la distribuzione controllata dei concimi minerali in prossimità di eventi piovosi, previsti dal Servizio meteo regionale; la loro distribuzione con pressoché immediata infiltrazione negli strati superficiali del terreno contribuirebbe a migliorare la qualità dell’aria e consentirebbe un assorbimento più veloce dell’azoto con limitate dispersioni in atmosfera.

 

 

 

 




Qualità dell’aria: Tavolo di coordinamento in aiuto ai Comuni

L’incontro di oggi ha messo ancora una volta in luce l’obbligo per tutte le amministrazioni locali di affrontare l’argomento inquinamento in modo unitario, all’interno di un clima di grande collaborazione.

Il lavoro di coordinamento portato avanti dalla Città metropolitana è fondamentale rispetto alle decisioni appena varate con la recente delibera della Giunta regionale e al ruolo dei sindaci che devono in tempi brevissimi emettere le ordinanze contenenti le limitazioni per la circolazione degli autoveicoli, intervenire nei settori del riscaldamento ed in agricoltura. Sarà nostra cura inviare a tutti i comuni un modello di ordinanza, un documento aggiornato per facilitare il lavoro di tecnici e amministratori che hanno il compito di informare i loro cittadini sulle nuove restrizioni.

Ordinanze che dovranno essere simili il più possibile fra loro per evitare troppe differenze tra un comune e l’altro, in particolare fra quelli confinanti, in particolar modo rispetto agli spostamenti di auto e mezzi commerciali”.

In sintesi, come spiega la consigliera delegata all’ambiente della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà, è quanto emerso dai lavori del Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria che si è riunito questa mattina in modalità on line.

Dopo l’annuncio delle disposizioni da parte della Regione Piemonte sulle nuove misure antismog, a partire della gestione del semaforo che regola i blocchi del traffico, la consigliera ha convocato sindaci e assessori all’ambiente e ai trasporti dei comuni di Alpignano, Avigliana, Baldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Cirie’, Collegno, Druento, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pinerolo, Pino Torinese, Piobesi Torinese, Piossasco, Poirino, Rivalta di Torino, Rivarolo Canavese, Rivoli, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. Sono inoltre intervenuti i dirigenti regionali dell’assessorato all’ambiente ed i vertici di Arpa Piemonte, Anci e Agenzia Mobilità Piemontese.

Al centro della discussione, una novantina i partecipanti, le disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell’aria e la definizione delle modalità applicative sul territorio metropolitano.


Nei giorni precedenti all’incontro la consigliera Azzarà aveva inviato all’assessore regionale all’ambiente Marnati una lettera per confermare il ruolo di coordinamento del Tavolo metropolitano ma soprattutto per chiedere chiarimenti in merito alla predisposizione delle ordinanze che tutti i comuni dovranno emettere in tempi brevissimi per avvisare i cittadini sulle nuove misure entrate in vigore, dalle limitazioni alla circolazione degli autoveicoli, alla gestione degli impianti di riscaldamento, alle attività agricole e sulle varie deroghe.
La regione ha fornito indicazioni sui principali quesiti utili proprio per fornire “una linea di applicazione omogenea ed evitare, come già avvenuto in passato, situazioni di difformità che rendono ancora più complessa l’applicazione e la comprensione da parte dei cittadini di questi provvedimenti”.

Così si è proceduto ad illustrare le modifiche al modello di ordinanza con l’inserimento delle nuove decisioni a partire dalla revisione della tempistica per le misure emergenziali estese dal 15 settembre al 15 aprile, al blocco delle auto a benzina fino ad euro 2 , fino ai divieti di abbruciamento e alle limitazioni sull’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura, agli spandimenti di liquami, alla disciplina riguardante gli impianti di riscaldamento. Il tutto considerando il nuovo sistema messo in atto da Arpa Piemonte per la gestione del semaforo che disciplina l’attivazione delle misure emergenziali ora su tre giorni di controllo settimanali e in funzione delle previsioni di inquinamento.

Presto verrà riconvocato il tavolo per approfondire ulteriori argomenti legati alle nuove disposizioni oltre al tavolo tecnico al quale partecipano i rappresentanti della Polizia locale che tratterà gli aspetti riguardanti le modalità di controllo coordinato.




Confagricoltura Piemonte: Misure antismog, pesanti gli oneri per l’agricoltura

Per il settore primario sono previste forti limitazioni, che riassumiamo di seguito.
Le responsabilità politiche di questa situazione, che si sono accumulate nel corso degli anni, sono enormi. Oggi le misure, purtroppo, non sono rinviabili: il nostro Paese, per troppo tempo, non ha tenuto conto in modo adeguato delle disposizioni dell’Unione europea e ora – se non vogliamo pagare il conto della procedura d’infrazione – non ci sono alternative.

Nel novembre scorso l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per il superamento dei limiti di PM10 (ed è in procinto di esserlo anche per l’NOx – ossidi di azoto).

La sentenza è stata notificata all’inizio del dicembre scorso.
Per evitare le sanzioni è necessario che il nostro Paese presenti, entro il 5 marzo 2021, un piano urgente comprendente tutte le azioni da attuare per il rientro nei limiti: è questo il motivo per cui la Regione Piemonte ha adottato, insieme alle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le misure straordinarie per contenere l’inquinamento da polveri sottili nel Bacino Padano.

L’esecuzione del piano verrà monitorata dall’Unione europea che, in caso di inadempienza o di inefficacia dei provvedimenti individuati, comminerà le sanzioni previste dalla sentenza sotto forma di tagli ai fondi POR e PSR.
L’ammontare delle penalità è compreso tra 200 milioni e 2 miliardi di euro.
Una stima verosimile quantifica il taglio intorno agli 800 milioni di euro, divisi al 50% tra POR e PSR. A questo importo potrebbe aggiungersi anche quello per il superamento dei limiti di NOx.




Semaforo arancione, da domani blocco dei diesel fino a 5

Da domani, martedi 23 febbraio, sarà attivo il semaforo arancione previsto dal protocollo operativo delle misure antismog.

E’ peggiorata negli ultimi giorni la qualità dell’aria con il conseguente sforamento delle micropolveri che per quattro giorni consecutivi hanno superato i livelli previsti dall’accordo di Bacino padano spingendosi oltre i 50 microgrammi al metro cubo.

Blocco della circolazione per gli autoveicoli diesel fino ad euro 5 (ma lo stop interessa anche i mezzi commerciali a gasolio fino all’euro 4) nei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Cambiano,Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.




Deposito unico per scorie nucleari, Torino chiede alla Sogin altri due mesi di tempo

La Città Metropolitana di Torino ha chiesto alla Sogin spa una proroga di ulteriori 60 giorni del termine per la presentazione delle osservazioni alla proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e del progetto preliminare per la collocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari.

La richiesta è stata avanzata ufficialmente dal Vicesindaco metropolitano Marco Marocco in una lettera inviata alla Sogin e per conoscenza al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Ambiente, ai presidenti delle Commissioni ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati e del Senato e al Presidente della Regione Piemonte.

Spiega il Vicesindaco metropolitano: “Dal momento che due dei siti individuati nella proposta della Carta nazionale interessano aree e Comuni della Città metropolitana di Torino – da un lato Carmagnola e dall’altro Caluso, Mazzè e Rondissone – il nostro Ente ritiene di essere portatore di un interesse qualificato nell’ambito del procedimento di consultazione pubblica in corso”.

Secondo Marocco la mole e la complessità delle informazioni e valutazioni sottoposte alla consultazione sono tali da richiedere un rilevante complesso di analisi geologiche, geografiche, urbanistiche, demografiche, ingegneristiche ed economiche.

Non si possono comprimere oltre un certo limite i tempi e le modalità di tali analisi. Riteniamo che l’iter di adozione della Carta nazionale debba contemperare la finalità di individuare un sito con la correttezza degli strumenti impiegati e la garanzia di imparzialità, in coerenza con le linee guida sui processi di consultazione pubblica espressi nella Direttiva del Consiglio dei Ministri numero 2 del 2017”.

Abbiamo approfondito la normativa in materia: la Sogin è titolare del procedimento di consultazione e può modificarne i termini. – precisa il Vicesindaco Marco Marocco – Pertanto il termine di 60-90giorni per la conclusione della consultazione pubblica, fissato dalla Direttiva 2 del 2017, è nella disponibilità della Sogin stessa. Da ciò deriva la nostra richiesta di prorogarlo di ulteriori 60 giorni, per consentire la più ampia partecipazione dei portatori di interessi qualificati”.