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In chiusura della Campagna Agraria 2021/2022 Confagricoltura fa il punto sui dati dell’annata

Le condizioni atmosferiche hanno condizionato pesantemente l’andamento delle colture ma il sistema agrario provinciale ha tenuto. Asti Agricoltura: “Chiediamo interventi rapidi per la valorizzazione delle nostre produzioni”

 

Siccità estrema e temperature elevate: sono i due elementi che hanno dominato lo scenario meteorologico di quest’anno con gravi conseguenze sulle colture. È quanto è emerso lunedì mattina a Torino, presso il Circolo del Design, durante la conferenza stampa del bilancio dell’annata agraria 2021-2022, organizzata da Confagricoltura Piemonte. Ospite d’eccezione, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, collegato in videoconferenza.

L’annata agraria 2021/2022, che si concluderà nella giornata di domani, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.

Il comparto agricolo sta vivendo un periodo di forte difficoltà – ha affermato il presidente Giansanti – dopo aver superato la pandemia da Covid, ha dovuto subire le conseguenze del conflitto russo ucraino che ha portato ad un incremento vertiginoso dei prezzi. E’ nostro compito sensibilizzare le istituzioni ad una politica sempre più orientata verso le imprese, trasmettendo al Governo il valore territoriale dell’agricoltura, per fare in modo di aumentare produttività e competitività“.

Gli effetti del cambiamento climatico – afferma Federico Spanna del Settore Fitosanitario Regione Piemonte –   mai come quest’anno si sono manifestati sul territorio padano, ed in particolare su quello piemontese, con grande intensità e persistenza. Siccità estrema e temperature elevate sono i due elementi che hanno dominato uno scenario meteorologico che ha ben pochi riscontri nel passato e che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nella stagione autunnale”.

Il bilancio complessivo – ha dichiarato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteè positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”.

Stesso andamento ma con risultati meno pesanti anche per la provincia di Asti, territorio in cui i seminativi e tutte le colture foraggere hanno sofferto parecchio gli effetti della siccità, ma dove, stante la maggiore diffusione di vite (14.165 ettari) e nocciolo (6.105 ettari), che hanno parzialmente resistito alle condizioni meteo sfavorevoli, gli effetti sono stati complessivamente meno devastanti. Per quanto riguarda la vite si è registrato un calo della produzione rispetto all’anno scorso a causa della siccità che ha influito in modo sensibile sulla maturazione delle uve, anche se la qualità è rimasta soddisfacente. Anche per quanto concerne il comparto corilicolo c’è stata una produzione di qualità, con poco “cimiciato” e con una pezzatura solo leggermente inferiore alla norma.

Crisi totale invece per quanto riguarda il settore zootecnico che ha sofferto maggiormente il vertiginoso incremento dei prezzi derivanti dallo scoppio del conflitto russo ucraino. Dall’aumento del prezzo dei cereali – alla base di tutti i mangimi animali – deriva un innalzamento dei costi di alimentazione che si attestavano già su valori elevati. Ne consegue quindi una perdita netta per ogni capo allevato e una forte difficoltà da parte delle aziende a sostenere i costi di allevamento. Su questo punto l’Assessore  all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, intervenuto a chiusura della conferenza stampa ha tenuto a precisare: “Abbiamo avviato un percorso di valorizzazione della carne piemontese che passerà attraverso precisi e rigorosi impegni da parte della GDO e la ristorazione”.

Il dato a livello regionale che preoccupa maggiormente è la vertiginosa riduzione delle imprese agricole: negli ultimi cinque anni infatti si è registrata una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 40.866 di quest’anno; anche in provincia di Asti, solo nell’ultimo anno, si sono perse 197 aziende! Crescono invece in Piemonte gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione.

Con il miglioramento delle produzioni, l’innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati – affermano il presidente e il direttore della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravallele imprese agricole piemontesi si stanno impegnando ogni giorno per contrastare questa congiuntura sfavorevole. Alla politica chiediamo interventi rapidi, procedure snelle e un contributo coordinato per la valorizzazione delle nostre produzioni, per consentirci di superare la crisi nell’interesse dell’agricoltura e del territorio”.




Annata agraria 2021 – 2022: la presentazione dei dati al Circolo del Design

L’annata agraria 2022, secondo il bilancio tracciato da Confagricoltura Piemonte in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine campagna, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress e tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.

Gli effetti del cambiamento climatico – dice Federico Spanna Settore fitosanitario Regione Piemonte –   mai come quest’anno si sono manifestati sul territorio padano, ed in particolare su quello piemontese, con grande intensità e persistenza. Siccità estrema e temperature elevate sono i due elementi che hanno dominato uno scenario meteorologico che ha ben pochi riscontri nel passato e che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nella stagione autunnale”.

Le quotazioni di quasi tutte le produzioni agricole, in particolare dei cereali e del riso, hanno fatto registrare aumenti significativi, ma nel contempo i rincari dei costi dei mezzi tecnici e dell’energia, quali corrente elettrica, gas e carburanti, sono stati particolarmente pesanti.

Il bilancio complessivo – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteè positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”.

Timori anche per i bilanci delle imprese frutticole, con i costi di produzione che superano i prezzi dei prodotti all’origine e gli oneri di frigoconservazione in continuo aumento.

Ancora in calo le imprese agricole, che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 40.866 di quest’anno; di conseguenza è aumentata la superficie media aziendale, che ora si assesta a 22,5 ettari.

Crescono invece gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione. Stabile il numero dei giovani agricoltori: nel 2021 i giovani sotto i 41 anni di età rappresentavano il 13,7% del totale dei titolari delle imprese agricole, mentre quest’anno sono il 14% (6.041 aziende).

Continuano purtroppo a essere irrisolti i problemi dell’eccessiva proliferazione dei selvatici – aggiunge Enrico Allasia – ai quali si è aggiunta la peste suina africana: l’epidemia, fortunatamente confinata per il momento, preoccupa le imprese suinicole, che vedono il loro futuro incerto. Alle istituzioni chiediamo una presa di posizione forte, che ci rassicuri sull’effettiva volontà di contrastare l’abnorme diffusione dei cinghiali”.

La nuova politica agricola comunitaria, che impone vincoli ambientali sempre più stringenti, il conflitto russo ucraino, l’aumento dei costi produttivi e il peso degli oneri energetici in forte aumento, gli aumenti del costo del gasolio, dei fertilizzanti e delle materie prime mettono in difficoltà il settore primario piemontese, caratterizzato da produzioni di qualità che richiedono importanti apporti di manodopera.

Con il miglioramento delle produzioni, l’innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati – conclude Allasia – le imprese agricole piemontesi si stanno impegnando ogni giorno per contrastare questa congiuntura sfavorevole. Alla politica regionale chiediamo interventi rapidi, procedure snelle e un contributo coordinato per la valorizzazione delle nostre produzioni, per consentirci di superare la crisi nell’interesse dell’agricoltura e del territorio”.

 

L’agricoltura oggi si trova ad affrontare sfide molto serie per le quali servono strumenti nuovi – sottolinea Lella Bassignana Presidente AGRIPIEMONTEFORM, ente per la formazione professionale (che ha elaborato i dati dell’annata agraria) e direttore di Confagricoltura di Piemonte  – La popolazione del pianeta è in aumento, mentre la terra coltivabile diminuisce a causa della cementificazione e i cambiamenti climatici riducono le produttività e le rese.

Negli ultimi decenni le politiche europee hanno chiesto agli agricoltori di produrre di meno: oggi dobbiamo tornare a produrre di più: siamo il primo settore dell’economia del Paese e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare con politiche che incentivino la produzione nel rispetto della salute del consumatore e dell’ambiente.

Il mondo agricolo ha bisogno di:

investire in ricerca (Enti di ricerca, Università, aziende) per varietà resistenti alla siccità e alle fitopatologie promuovendo nuove forme di miglioramento genetico;

avviare velocemente la fase operativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per una rete idraulica in grado di rispondere ai cambiamenti climatici, per incrementare la percentuale di acqua piovana che oggi riusciamo a trattenere in bacini con funzioni di riserva idrica e limitare le perdite dei canali;

potenziare percorsi di formazione per la qualificazione e la specializzazione del personale e corsi di aggiornamento per dirigenti agricoli”.

Le Tecniche di Evoluzione Assistita, e in particolare l’editing del genoma – afferma nella sua relazione il Prof. Andrea MogliaDipartimento DISAFA Università di Torino offrono straordinarie opportunità per l’agricoltura italiana nell’ottica di sviluppare strategie di miglioramento genetico al servizio di una produzione sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici”.

 




Paola Sacco eletta al vertice di Confagricoltura Alessandria

Paola Sacco è la nuova presidente di Confagricoltura Alessandria. Dopo 9 anni e 3 mandati, per Luca Brondelli di Brondello è arrivato il momento di lasciare le redini dell’associazione provinciale degli imprenditori agricoli, a norma dallo Statuto, per dedicarsi totalmente all’incarico nazionale quale componente della Giunta confederale.

“E’ un’emozione e un onore rappresentare tutte le aziende agricole di Confagricoltura ed è allo stesso tempo una responsabilità che voglio prendermi” ha commentato Paola Sacco non appena acclamata.

La nuova Presidente dell’organizzazione degli agricoltori provinciali, la prima donna ad essere eletta al vertice, ha sempre partecipato attivamente alla vita associativa. Dapprima nell’ANGA (l’associazione dei giovani di Confagricoltura), in un secondo tempo tra le socie fondatrici e le dirigenti di Confagricoltura Donna provinciale, regionale e nazionale, per diventare infine tra il 2016 e il 2019 presidente di Zona di Tortona. Attualmente Sacco è anche presidente di Confagricoltura Donna Piemonte e vice presidente di APSOV.

Laureata in Scienze Agrarie a Torino, è sposata con due figli, abita a Tortona, conduce col marito e la figlia circa 270 ettari tra Tortona, Pontecurone e Rivanazzano Terme, nei quali coltiva prevalentemente colture da seme, mais e pomodoro da industria.

Il passaggio di consegne si è tenuto questa mattina, lunedì 30 maggio, presso il Castello di Piovera ad Alluvioni – Piovera, durante l’Assemblea generale elettiva di Confagricoltura Alessandria, nel corso della quale, dopo la lettura e l’approvazione dei bilanci, sono state elette tutte le cariche sociali per il quadriennio 2022-2025. Affiancheranno Paola Sacco come vice presidenti Maurizio Montobbio, Lorenzo Morandi e Giacomo Pedrola.

La parte pubblica della mattinata ha visto numerosi interventi delle autorità presenti in sala, dopo la relazione del presidente uscente Luca Brondelli, il quale ha parlato della presenza crescente di donne quali figure apicali in Confagricoltura, della nuova percezione mondiale del settore agricolo che si sta diffondendo nell’ultimo periodo, dell’emergenza Peste Suina Africana, del Programma di Sviluppo Rurale piemontese e della necessità di coraggio nelle scelte di prospettiva dei politici.

Fulcro della mattina l’intervento del dott. Cesare Tabacchini, componente dello staff di Presidenza di Confagricoltura, il quale ha relazionato su “La nuova Politica Agricola Comunitaria e la sicurezza alimentare”, fornendo interessanti spunti di interpretazione dell’attuale situazione economica globale.

“Nel pomeriggio i Capi di Stato europei discuteranno di grano. Ciò significa che prima la pandemia e adesso la guerra in Ucraina hanno dimostrato che l’alimentazione rappresenta un punto focale degli assetti mondiali. Solamente un sistema agricolo vitale, efficiente e competitivo può consentire di tutelare l’ambiente e le risorse naturali. Sostenibilità ambientale e sostenibilità economica devono quindi andare avanti in parallelo. Se salta la sicurezza alimentare salta la coesione sociale” ha affermato Tabacchini, che ha continuato: “Permangono forti critiche alla riforma della PAC portate avanti per molto tempo da Confagricoltura e oggi riconosciute da molti osservatori. Una riforma improntata solo su aspetti prettamente di tutela ambientale, che non tenga conto delle implicazioni economiche e produttive, non è sostenibile e porta con sé il fondatissimo rischio di mettere in crisi l’agricoltura europea e mondiale con sconvolgimenti sociali. E’ richiesta a questo punto a più voci una riforma che tenga conto di ciò, anche se oggi diventa di complicata realizzazione, perché prevede una modifica di norme di legge stabilite e sancite che può partire solo su iniziativa della Commissione Europea”.




Confagricoltura: Al via la proroga della PAC, domande entro il 15 giugno prossimo

La conferenza Stato-Regioni di mercoledì 11 maggio ha approvato lo schema di decreto che, anche a seguito delle richieste di Confagricoltura, proroga al 15 giugno prossimo la scadenza di presentazione della domanda unica (DU) e delle istanze PSR per il sostegno e il pagamento degli aiuti a superficie e a capo di bestiame.

Dal 15 al 30 giugno sarà anche possibile trasmettere all’Arpea le domande di modifica.

Il decreto sarà ufficializzato appena firmato dal ministro delle Politiche Agricole e Forestali.

Invitiamo tutti gli agricoltori interessati a contattare nel più breve tempo possibile gli uffici CAA delle Unioni Agricoltori per l’espletamento delle pratiche.

 




Decreto aiuti, Confagricoltura Alessandria: positiva l’attenzione al settore

“Concreti, in linea generale, gli interventi destinati alla liquidità e agli investimenti per le imprese. Apprezziamo in particolare i provvedimenti per le PMI agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, secondo quanto riportato dal comunicato stampa del CDM, innalzerebbe al 100% l’intervento della garanzia diretta ISMEA per le imprese che hanno avuto un incremento dei costi per l’energia, i carburanti o per le materie prime”.

 

Questo il commento del presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello, alle anticipazioni sul decreto-legge che introdurrà misure urgenti che riguardano le politiche energetiche nazionali, la produttività delle imprese e l’attrazione degli investimenti, oltre a politiche sociali e per contenere gli effetti della guerra in Ucraina.
Il provvedimento deciso dal Consiglio dei Ministri potenzia e crea nuovi strumenti per contrastare gli effetti della crisi scatenata dal conflitto russo/ucraino.

Per l’energia sono previste misure per ridurre i costi, semplificare le autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti, con l’obiettivo di potenziare la produzione energetica nazionale. Su questo fronte esprimiamo soddisfazione per le specifiche misure volte a potenziare, specificatamente, la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo in un’ottica di diversificazione e non solo di autoconsumo, anche attraverso le misure del PNRR dedicate alla transizione verde.
“Sul fronte energetico, come Confagricoltura ha sempre sottolineato, è proprio l’agricoltura che può essere in prima linea per contribuire a diminuire la dipendenza energetica italiana dall’estero, a partire dal gas russo, attraverso il biogas agricolo. Abbiamo calcolato – continua Brondelli – che in poche settimane possiamo aumentare del 20% la produzione elettrica da biogas, per arrivare ad un aumento fino al 200% entro i prossimi tre anni. Importante anche la possibilità di utilizzare il concime organico (digestato) per rispondere alla minore disponibilità di fertilizzanti chimici dalla Russia”.
Confagricoltura Alessandria, infine, apprezza anche le misure previste per il rafforzamento dei crediti d’imposta, per gli investimenti in beni immateriali, per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche, nonché il credito d’imposta del 28% per gli autotrasportatori, riconosciuto per far fronte all’eccezionale incremento del costo del carburante. “Il primario – conclude il presidente dell’Organizzazione agricola provinciale Brondelli – con giusta attenzione e strategie appropriate può aumentare il suo già importante contributo al Paese, far crescere l’auto-approvvigionamento delle produzioni alimentari, limitare le dipendenze energetiche e contribuire a costruire una base economica solida e sostenibile per l’Italia”.




Confagricoltura: in Piemonte quest’anno si coltiveranno 13.000 ettari di seminativi

Quest’anno in Piemonte si potranno seminare 13.000 ettari  di superfici a seminativo in più rispetto all’anno scorso. È la conseguenza della decisione adottata da Bruxelles che, per fronteggiare la riduzione degli approvvigionamenti di alimenti e mangimi causata dalla guerra in Ucraina, ha concesso una deroga per quanto riguarda l’utilizzo delle dei terreni “a riposo” e delle aree di interesse ecologico (Aree EFA – Ecological Focus Area).

Le aziende agricole – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte –  per poter ottenere gli aiuti comunitari, devono lasciare a riposo il 10% delle superfici a seminativo: quest’anno l’obbligo potrà essere derogato. Inoltre si potrà seminare, per esempio, anche sulle superfici agroforestali realizzate con i contributi del Programma di Sviluppo Rurale, lungo le zone periferiche delle foreste e nelle cosiddette “fasce tampone” lungo i corsi d’acqua.

“Le superfici per le quali è stata concessa la deroga – dichiara Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemonte – interessano circa 3.900 ettari in provincia di Alessandria, oltre 2.400 ettari in provincia di Asti, circa 2.200 ettari in provincia di Cuneo e altrettanti in provincia di Torino, oltre 2.000 ettari equamente ripartiti tra Vercelli e Novara”.

Nonostante le autorizzazioni europee, la produzione di mais, il principale alimento utilizzato per l’alimentazione dei bovini e degli avicoli (galline, polli da carne, tacchini e faraone) aumenterà di poco, in quanto gli agricoltori non destineranno tutte le superfici aggiuntive alla coltivazione di questo cereale. “I  fattori che limitano la coltivazione del mais in quest’annata – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –  sono la carenza di acqua per l’irrigazione e il forte aumento dei concimi azotati: le previsioni dell’Arpa, nonostante le precipitazioni dei giorni scorsi abbiano comunque portato sollievo alle colture, sono di una siccità considerata severa e, per alcuni territori, addirittura estrema. Sono venute a mancare le precipitazioni invernali, soprattutto quelle nevose, che costituiscono tradizionalmente un’ottima riserva idrica per tutta la campagna agraria. Se non si registreranno condizioni straordinarie, nei mesi di giugno, luglio e agosto le coltivazioni potrebbero andare incontro a importanti stress idrici e il mais, in quel periodo, ha un grande  fabbisogno di acqua che sarà difficile soddisfare. Inoltre – aggiunge Allasia -il mais è una coltivazione che richiede importanti apporti di concimi azotati, che nell’arco di un anno sono aumentati del 270% e oggi sono molto difficili da reperire”.

Tutto questo fa sì che gli agricoltori riservino la coltivazione del mais alle aree più fresche e che comunque potranno essere, almeno parzialmente, irrigate. Nei terreni più permeabili e nelle zone collinari molti agricoltori si stanno indirizzando verso la soia, più resistente alla siccità e che non richiede concimazioni azotate, in quanto sulle radici della pianta si instaurano dei batteri in grado di catturare l’azoto atmosferico. Un’altra coltivazione che sostituirà parzialmente il mais è il girasole, pianta rustica, in grado di resistere meglio alla siccità.

Secondo le previsioni di Assosementi, l’organizzazione di categoria che a livello nazionale rappresenta l’industria sementiera, per il mais è attesa una contrazione del 5%, rispetto ai complessivi 960.000 ettari dell’anno precedente. “In Piemonte, come nel resto d’Italia, da un decennio si sta registrando una contrazione significativa delle superfici condotte a mais: nel 2012 – commenta Enrico Allasia – la superficie coltivata era di circa 195.000 ettari, mentre l’anno scorso ne sono stati seminati soltanto 132.000”.

Confagricoltura sottolinea la necessità di intervenire al più presto con la costruzione di invasi per contrastare la siccità. In molti periodi dell’anno si verificano precipitazioni in eccesso; con la costruzione di invasi le acque meteoriche potrebbero essere conservate nei bacini di accumulo e rilasciate secondo la necessità.

 

 




I giovani di Confagricoltura del Nord Italia ospiti di Cella Grande sul lago di Viverone

Innovazione, sostenibilità e transizione energetica, con un focus sulle nuove opportunità rappresentate  da agrisolare e biometano: questi i temi che che sono stati alla base dell’InterNord Anga – Associazione nazionale dei giovani agricoltori, che si è concluso oggi sul lago di Viverone (Biella), nell’azienda vitivinicola Cella Grande.

La riunione dei presidenti provinciali delle sezioni giovanili di Confagricoltura, che ha avuto anche un momento formativo con la visita all’impianto di produzione di energia rinnovabile da biogas della famiglia Bagnod a Piverone (Torino), ha consentito  ai giovani di confrontarsi sui principali temi di attualità e di scambiarsi esperienze imprenditoriali e progetti di innovazione.

L’associazione nazionale dei giovani agricoltori di Confagricoltura è aperta agli imprenditori agricoli e a coloro che vogliono approfondire la conoscenza del settore primario. Tra le iniziative dell’Anga c’è AGRINET Young,  che rientra nel più ampio “Agrinet. Network for the dissemination of CAP contents about sustainable agriculture based on innovation”, progetto sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria e promosso dal Gruppo di Comunicazione Icaro, insieme ai Giovani di Confagricoltura – Anga. Il progetto  ha l’obiettivo di diffondere l’informazione sui temi dell’agricoltura sostenibile, della sana alimentazione, del corretto uso delle risorse naturali, dell’innovazione tecnologica e della lotta ai cambiamenti climatici.

 

 




Ucraina, Confagricoltura Alessandria: bene l’informativa di Patuanelli

Il presidente di Confagricoltura Alessandria e componente della Giunta nazionale, Luca Brondelli di Brondello, esprime apprezzamento per l’informativa del ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, al Consiglio dei Ministri, con le misure richieste a livello nazionale ed europeo per affrontare i danni di medio periodo scatenati dal conflitto in Ucraina.

Restano da stabilire, a Bruxelles, gli interventi più urgenti per contrastare l’emergenza attuale. Confagricoltura, a riguardo, ritiene che sia necessario un allentamento dei vincoli esistenti sull’estensione di alcune coltivazioni, in primis quelle cerealicole.
“Un intervento europeo in questa direzione – afferma Brondelli – permetterebbe di incrementare in tempi brevi il potenziale produttivo nazionale già dei prossimi raccolti, per i quali le semine sono previste a breve”.

In questo periodo è emersa con chiarezza la necessità di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime destinate al settore primario.
“Dare maggiore respiro a colture fondamentali, come quelle cerealicole e dei semi oleosi, indispensabili anche per zootecnia, – conclude il Presidente di Confagricoltura Alessandria – va proprio in questo senso: ridare all’Italia maggiore capacità produttiva e autosufficienza alimentare”.




Misura 11 del Psr, Confagricoltura: la notifica di inizio attività biologica prorogata al 28 febbraio

La Regione Piemonte alla fine dell’anno scorso aveva preannunciato l’apertura di un bando per la presentazione di nuove domande ai sensi dell’operazione 11.1.1 con la precisazione che, ai fini dell’ammissibilità delle domande di sostegno, sarebbero state accettate le notifiche di inizio attività biologica presentate entro il termine del 31 gennaio 2022.

Confagricoltura aveva subito presentato alla Regione una richieste di proroga del termine, evidenziando la necessità di un periodo di tempo più lungo per l’esecuzione delle scelte produttive degli agricoltori, l’aggiornamento dei titoli di conduzione e, conseguentemente, del fascicolo aziendale.

La Regione ha accolto la richiesta, concedendo la proroga dei termini al 28 febbraio prossimo, con la motivazione che la manifestazione del mutamento nelle scelte imprenditoriali, agronomiche e tecniche ai fini della conversione al biologico della Misura 11 deve avvenire entro la ripresa vegetativa per far sì che il periodo di svolgimento degli impegni e l’anno finanziario di riferimento per il pagamento siano il più possibile allineati e che le successive verifiche siano appropriate.  “Anche per gli anni a venire – ha precisato con una nota la Regione – il termine potrà essere il medesimo o addirittura anticipato, nella prospettiva di aperture a cadenza annuale di bandi per l’agricoltura biologica e di scadenze simili tra le diverse amministrazioni regionali”.




Questa mattina a Novi Ligure l’assemblea di zona di Confagricoltura Alessandria

Questa mattina alle 9.30 nel salone del Dopolavoro Ferroviario in Piazza Falcone e Borsellino 16 a Novi Ligure si riunisce l’assemblea zonale di Confagricoltura Alessandria.

La riunione si aprirà con una parte privata dedicata al rinnovo delle cariche sociali per il quadriennio 2022-2025.

A seguire un approfondimento sulla riforma della Pac 2023-2027 a cura del responsabile economico di Confagricoltura Alessandria, Roberto Giorgi.