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Torino Jazz Festival – VIII Edizione. Dieci concerti per dieci sere consecutive di grande musica

L’ottava edizione del Torino Jazz Festival, sempre diretto da Diego Borotti e Giorgio Li Calzi – a causa del forzato stop determinato dall’emergenza epidemiologica Covid-19 durante i mesi in cui era previsto, aprile e maggio – avrà una nuova doppia programmazione: estiva, da venerdì 21 a domenica 30 agosto, e autunnale, da venerdì 2 a domenica 11 ottobre.

In entrambi i casi i concerti saranno organizzati osservando le più scrupolose norme di sicurezza per il pubblico, gli artisti sul palco e il personale al lavoro.

Il TJF estivo, che si terrà dal 21 al 30 agosto, fa parte della rassegna Torino a Cielo Aperto, il ricco cartellone di eventi culturali e ricreativi diffusi su tutto il territorio il cui obiettivo è invitare i cittadini a riappropriarsi degli spazi pubblici e dei parchi dopo il lockdown .

In particolare, è inserito in Blu Oltremare, un calendario di iniziative organizzate nel cortile di Combo, il nuovo ostello in corso Regina Margherita 128 a pochi passi da Porta Palazzo, con locali al piano terra dedicati alla somministrazione e a eventi culturali come concerti, performance e mostre). La Città di Torino, insieme alla Fondazione per la Cultura, ha incaricato il Teatro Stabile di coordinarne le iniziative.

Anche quest’anno, nonostante il cambio data obbligato, il ricco programma del Festival – progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, main partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il contributo di Fondazione Crt, Confartigianato e Ancos, media partner RAI – riserverà delle sorprese.

L’interessante e prestigioso cartellone, infatti, conferma il TJF quale evento culturalmente sempre attivo e stimolante, punto di riferimento imprescindibile per il jazz nel nostro Paese. La rassegna unirà, nei dieci giorni consecutivi di programmazione, grandi artisti internazionali e italiani a musicisti meno conosciuti ed emergenti. Il tutto sotto il segno della assoluta qualità e originalità presentando tre produzioni originali e quattro esclusive.

“L’ottava edizione del Torino Jazz Festival si caratterizza per una programmazione particolarmente ricca di artisti italiani e irrinunciabili presenze di star internazionali che il TJF è riuscito a confermare nel proprio palinsesto – sottolinea Francesca Leon, assessora alla cultura della Città -. Oltre a mantenere alto il livello qualitativo che contraddistingue la manifestazione, gli obiettivi di quest’anno sono valorizzare i talenti musicali del territorio e sostenere l’ampia filiera di imprese e operatori che gravitano intorno a ogni evento musicale, tanto penalizzati durante i mesi di pandemia. Ringrazio infine – termina l’assessora – i direttori artistici Diego Borotti e Giorgio Li Calzi che non hanno mai smesso di credere alla possibilità di far rinascere il Festival il prima possibile e tutti coloro i quali hanno lavorato a senza sosta perché ciò si realizzasse”.

Sul palcoscenico si susseguiranno le esibizioni (alcune delle quali realizzate in esclusiva per il TJF) di Enzo Favata Glocal Report Quartet (venerdì 21 agosto); Manu Katché – unica data italiana (sabato 22 agosto); Roberto Gatto Perfect Trio e Valerio Mastandrea – unica data italiana (domenica 23 agosto); Souad Asla – unica data italiana (lunedì 24 agosto); Antonio Farao’ Trio; (martedì 25 agosto) Cafiso / Cigalini / Davis – produzione originale TJF (mercoledì 26 agosto); Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura+Cbs Trio – produzione originale TJF (giovedì 27 agosto); Marc Ducret Metatonal – unica data italiana (venerdì 28 agosto); Gianni Coscia/Enrico Rava -produzione originale TJF (sabato 29 agosto); Daniele Sepe – Special Guests Hamid Drake e Roy Paci – in collaborazione con Moncalieri Jazz Festival (domenica 30 agosto).

“Il contatto assiduo mantenuto con buona parte della comunità jazz nazionale conferma un istinto di sopravvivenza straordinario che ha impiegato i mesi di isolamento per riproporsi al pubblico in modalità nuove e profondamente ripensate – sottolinea Diego Borotti -. Il Torino Jazz Festival raccoglie lo spirito innovativo di questi tempi e produce un palinsesto diverso dai precedenti e simile nei principi, mescolando grandi personaggi del jazz italiano con musicisti meno famosi e di grande valore artistico, ‘stranieri’ residenti in Italia con musicisti provenienti da Paesi vicini, produzioni originali e incursioni verso musiche confinanti. Il jazz è vivo e gode ancora di buona salute.”

“Il Torino Jazz Festival 2020 non poteva fermarsi. Il nostro primo pensiero è stato di sostenere in tutti i modi il diritto al lavoro, specie in una situazione di emergenza – dichiara Giorgio Li Calzi -. Un evento culturale dev’essere in grado di ricollocarsi all’occorrenza e riaprire le porte a una comunità in attesa di risposte.

Il TJF sarà caratterizzato da due momenti, il primo ad agosto, affinché il pubblico possa tornare subito ai concerti e, il secondo a ottobre in appoggio alla comunità dei musicisti, dei jazz club, degli operatori e del pubblico. Questo primo programma parte dai musicisti italiani, da artisti di Paesi confinanti, senza dimenticare dove suoneremo, a Porta Palazzo, a ridosso del più grande mercato multietnico d’Europa. E infine le produzioni originali, concerti unici con eccellenti musicisti del nostro territorio insieme a grossi nomi del jazz e della cultura italiana, cifra che ha sempre caratterizzato il nostro Torino Jazz Festival.”

Torna, rivisitata, la formula dei Jazz Blitz, introdotta nel 2018, che ha portato il jazz nei luoghi dell’assistenza e dell’accoglienza torinese coinvolgendo case di cura, ospedali, centri diurni e case circondariali.

Il persistere del problema sanitario legato al Covid-19 ha impedito agli organizzatori di riproporre la formula molto gradita agli ospiti delle strutture, agli operatori e, nei casi consentiti, al pubblico esterno. Il Torino Jazz Festival sarà comunque vicino a chi vive quotidianamente quelle strutture, perché vi soggiorna o vi lavora, e lo farà con la musica.

È nata infatti l’idea di registrare delle pillole musicali appositamente create per questi luoghi che saranno trasmesse e rese disponibili agli ospiti. La musica del Jazz Blitz On Demand 2020 è di Tencofamiglia (Emy Spadea, voce; Simone Garino, sax contralto; Nicola Meloni, tastiere; Donato Stolfi, batteria). Il gruppo, ideato dalla cantante torinese Emy Spadea si pone l’obiettivo di rivedere il repertorio dei cantautori italiani coniugando la musica di Gaber, Bindi e Tenco con le suggestioni trip hop, neo soul e jazz.

 




Tutti gli eventi di “Torino a cielo aperto” a portata di social network

FirstLife permette a tutti i cittadini di consultare agevolmente l’offerta culturale della rassegna estiva attraverso una mappa interattiva.

Quest’anno sarà possibile accedere a tutta l’offerta estiva di “Torino a cielo aperto”, il calendario estivo di eventi e appuntamenti culturali e ricreativi organizzati su tutto il territorio cittadino, tramite FirstLife, il social network sviluppato dal gruppo di ricerca “Social Computing” del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, guidato dal Prof. Guido Boella.

FirstLife si basa una mappa interattiva che permette agli utenti di consultare agevolmente tutta la programmazione estiva della rassegna culturale cittadina. La mappa è inoltre affiancata da un newsfeed che mostra le informazioni più recenti presenti sulla parte di mappa visualizzata.

Sulla piattaforma sono mappati tutti i singoli eventi culturali, le arene di spettacolo e i cinema, i punti verdi estivi e altri punti aggregativi. Attraverso la geo-referenziazione e i filtri l’amministrazione comunale può monitorare e coordinare tutta l’offerta culturale della rassegna. Le funzionalità di social networking di FirstLife consentono agli operatori culturali e ai cittadini di ricevere aggiornamenti in tempo reale sugli eventi di loro interesse, creare gruppi per organizzarsi, condividere osservazioni e proposte.

Mappare le attività culturali di iniziativa pubblica e privata permette dunque sia agli operatori del settore sia ai cittadini di avere una visione di insieme del tessuto culturale urbano nelle sue diverse forme.  FirstLife è quindi uno strumento che facilita e supporta l’interazione tra pubblica amministrazione, operatori e pubblico attraverso la condivisione di proposte e iniziative bottom-up.

Questa piattaforma è già utilizzata in diverse iniziative e progetti portati avanti dall’Università in collaborazione con il Comune di Torino, come i progetti europei Co-city e CO3, e Torino City Love, l’iniziativa che ha permesso la mappatura degli esercizi commerciali con consegna a domicilio durante l’emergenza Covid-19.

 




È attivo da oggi il nuovo portale delle Biblioteche civiche torinesi

È attivo da oggi il nuovo portale delle Biblioteche civiche torinesi, una svolta strategica per il servizio della Città e per il pubblico.

Si tratta della tappa finale del progetto ‘Ripensare le Biblioteche civiche torinesi’, un percorso che ha preso il via lo scorso anno in occasione del 150° Anniversario della fondazione della Biblioteca Civica Centrale (primo nucleo delle Biblioteche civiche torinesi) – grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, con la collaborazione del CSI Piemonte – e finalizzato a rinnovare l’identità dell’intero sistema bibliotecario cittadino.

“Il nuovo sito delle Biblioteche Civiche Torinesi è uno strumento che innova il loro sistema di comunicazione con il pubblico. Ancora più importante oggiafferma Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torinoquando la presenza di qualità sui canali digitali è imprescindibile per lo sviluppo culturale e la promozione della lettura nel nostro territorio. Un unico spazio virtuale di semplice navigazione in cui coesistono i cataloghi digitali, i progetti di promozione della lettura e le collaborazioni insieme agli archivi delle nostre Biblioteche Civiche. Questo portale fa emergere la complessità e lo spettro di azione di un Servizio fondamentale del nostro Ente. Sono davvero soddisfatta del risultato raggiunto conclude Francesca Leonfrutto del grande lavoro compiuto dal Servizio Biblioteche insieme al CSI. Ringraziando tutti auguro una buona navigazione”.

Il sito web di una biblioteca, oltre a essere uno strumento prezioso di lavoro, di ricerca e orientamento, costituisce il primo fondamentale accesso al suo patrimonio, contenuti, programmi e iniziative e va a integrarsi con gli spazi e i servizi proposti in presenza.

La sua progettazione rappresenta quindi un’opportunità straordinaria di comunicazione delle funzioni, dei valori e delle finalità di un servizio bibliotecario, rendendo visibili le sue potenzialità. Un’occasione unica per offrire al lettore in maniera integrata e dinamica il patrimonio documentale, scoprire relazioni tra contenuti analogici e digitali, approfondire tematiche e partecipare a eventi e attività.

La realizzazione del nuovo sito delle Biblioteche civiche torinesi ha inoltre consentito un’importante opera di aggregazione e riorganizzazione di dati, informazioni e servizi, segnando una svolta comunicativa, tecnologica e funzionale. 

Il progetto è stato affidato al CSI Piemonte che ha operato coordinandosi con un gruppo di lavoro interno alle Biblioteche civiche torinesi incaricato di indicare le linee di indirizzo. Un percorso che ha coinvolto alcuni lettori, soprattutto giovani (attraverso specifici momenti di confronto attivati secondo le collaudate metodologie del ‘design thinking’ e dello ‘user centered design’), esperti del settore e consulenti di MeltingPro (nell’ambito delle attività previste dal progetto TOP Library – sostenuto dalla Compagnia di San Paolo – finalizzato a rafforzare le competenze dei bibliotecari).

Siamo molto soddisfatti di questo progettodichiara Franco Gola, responsabile PA digitale CSI Piemonte -. Abbiamo lavorato direttamente con le persone, concentrandoci sui loro bisogni, condividendo le loro esigenze e ciò che si aspettavano dal nuovo sito. Il risultato è un servizio innovativo, ricco di contenuti, ma facile da usare; uno strumento che avvicinerà ancora di più le persone allo straordinario patrimonio culturale custodito nelle nostre biblioteche“.

Al modello progettuale si è affiancata un’analisi dei siti web delle più importanti biblioteche pubbliche internazionali (soprattutto di area angloamericana e nordeuropea) che ha consentito di individuare alcuni esempi di eccellenza da cui trarre ispirazione sia per le caratteristiche di innovazione, sia per le soluzioni di risposta ai bisogni del pubblico, utili al superamento delle criticità pregresse e all’integrazione delle diverse piattaforme tecnologiche attraverso cui le Biblioteche civiche torinesi offrono contenuti e servizi (catalogo online, biblioteca digitale MLOL, social).

In particolare sono stati esaminati i siti web della Seattle Public Library (per la presentazione e organizzazione del materiale), della Los Angeles County Public Library (per la funzionalità della navigazione) e della Carnegie Library of Pittsburgh  (per l’integrazione della funzione di ricerca nel catalogo online e nei contenuti del sito).

 

Il nuovo portale delle Biblioteche civiche torinesi darà una visione completa dell’offerta culturale (attività e iniziative) e dei servizi da loro proposti. In un’ottica di divulgazione e disponibilità delle informazioni e dei documenti (anche digitale), obiettivo del sito sarà valorizzare il patrimonio storico conservato al loro interno. La nuova interfaccia e il linguaggio anche visivo, inoltre, lo renderanno accattivante e coinvolgente, soprattutto per i più giovani che troveranno soluzioni ‘amichevoli’ e sezioni a loro dedicate.

 

bct.comune.torino.it sarà uno strumento di comunicazione e informazione efficace, utile, incisivo e fondamentale per la ricerca di approfondimenti culturali, attività e servizi al cittadino.




Al Sestriere film festival si proietta il cortometraggio “Novalesa 2020, la processione che non c’è”

Il Sestriere Film Festival taglia il traguardo dei 10 anni, da sabato 1 a sabato 8 agosto, con ingresso libero e capienza ridotta a 200 posti nella sala del cinema Fraiteve per motivi di sicurezza sanitaria.

Giovedì 6 agosto alle 21 sarà proiettato tra le opere selezionate per il concorso il cortometraggio “Novalesa 2020, la processione che non c’è”, realizzato dalla struttura di produzione multimediale dell’Area Comunicazione, Rapporti con il territorio e i cittadini della Città Metropolitana di Torino per valorizzare un bene culturale come l’abbazia novalicense, faro di spiritualità e di cultura di rilevanza europea sin dal 726 d.C.

La manifestazione organizzata dall’associazione Montagna Italia in collaborazione con il Comune di Sestriere e il Consorzio turistico Via Lattea e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, evidenzia la grande importanza che la montagna riveste in quanto portatrice di memoria, lavoro e identità. Con il Festival, Sestriere diventa un luogo di incontro per alpinisti, appassionati, registi e fotografi.

L’iniziativa dedicata alla promozione della montagna e del cinema d’alta quota ogni anno riscuote un grande interesse di pubblico e mediatico, presentando i migliori documentari, fiction e cortometraggi che hanno per scenario montagne e regioni estreme del mondo e raccontano il rapporto affascinante e complesso tra uomo e natura, promuovendo la conoscenza e la difesa dei territori, approfondendo i legami con popoli e culture, celebrando le grandi e piccole imprese alpinistiche e degli sport di montagna.

Per venire incontro alle esigenze del pubblico i film, ad eccezione di “The Dawn Wall”, saranno visibili in contemporanea in streaming suYouTube alla pagina

Nelle serate di proiezione il cinema Fraiteve aprirà le porte al pubblico alle 20. Non sarà obbligatorio l’uso delle mascherine durante la proiezione, ma lo sarà all’entrata, all’uscita o per andare ai servizi. Sarà mantenuta la distanza di un metro (due sedili) tra chi non è convivente o non faccia parte dello stesso nucleo familiare. All’entrata ognuno dovrà lasciare le proprie generalità, che verranno conservate per 15 giorni. Non è possibile prenotare il posto in sala. Il Festival si chiuderà, come ogni anno, con il concerto Spirit al Rifugio Alpette domenica 9 agosto alle 11,30. “Cammina con il Festival” continuerà anche quest’anno, ogni mattina dal 2 al 9 agosto, con l’accompagnamento di una guida alpina e di un istruttore di nordic walking.

 




Film Commission Torino Piemonte compie 20 anni e guarda al futuro

Vent’anni fa, il 20 luglio del 2000, veniva siglato l’atto costitutivo di Film Commission Torino Piemonte, operativa dal settembre successivo e prima in Italia a strutturare un vero e proprio modello di successo riproposto poi via via da tutte le regioni.

 

Nel week-end che precede il 20 luglio, a vent’anni esatti da quella data che coincide con l’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana – altra fondamentale operazione culturale e istituzionale che lanciò la città come un punto di riferimento nazionale e internazionale per l’audiovisivo – Torino accoglie una serie di iniziative che ruotano intorno al cinema. Protagoniste – insieme ad attività speciali all’interno della Mole – saranno proprio le arene cinematografiche che hanno inaugurato a inizio luglio 2020 con grandissimo successo.

Sia le arene cosiddette “piccole” (Cineteatro Monterosa e Portofranco SummerNight) che le due “grandi” (Cinema al Castello al Castello del Valentino, e Cinema a Palazzo nella Corte d’Onore di Palazzo Reale) hanno registrato il tutto esaurito nei primi giorni di programmazione, con l’Arena del Castello del Valentino che con ben 473 ingressi domenica 12 luglio ha ottenuto – come “sala” e come “arena” – il migliore risultato di presenze in Italia.

 

Nel corso delle ultime settimane Film Commission Torino Piemonte ha collaborato attivamente con le varie realtà coinvolte nella fase organizzativa e progettuale delle 4 arene e sarà presente per l’intera estate all’interno di ciascuna di esse grazie alla programmazione di molti film e film documentari realizzati con il proprio sostegno, oltre a due serate speciali legate all’iniziativa lanciata dal mensile Ciak “I film della nostra vita” (sabato 18 a “Cinema al Castello” e domenica 19 a “Cinema a Palazzo” proiezioni aperte al pubblico di “Perfetti Sconosciuti” e “Tempi Moderni”).

 

La ripresa della programmazione cinematografica in città va di pari passo con la ripartenza dei grandi set, bloccati durante l’emergenza sanitaria. Proprio in questi giorni, dopo la ripartenza il 18 giugno, proseguono infatti le riprese di “Sul più bello”, lungometraggio opera prima della regista piemontese Alice Filippi. Sono 5 le settimane di riprese che – a partire dal 18 giugno scorso e fino al prossimo 24 luglio – hanno impegnato sul set del teen dramedy prodotto da Eagle Pictures 46 professionisti locali, pari al 75% dell’intera troupe, a copertura di interi reparti: dal suono (Vito Martinelli e Gianluca Tamai – microfonista), alla scenografia (Francesca Bocca), ai costumi (Cristina Audisio), al trucco (Francesca Buffarello, Pablo Cabello), oltre alla Location manager Emanuela Minoli e al Direttore di produzione Mara Cereda. Interamente realizzato tra Torino e Venaria, “Sul più bello” ha utilizzato varie location del centro (ristoranti e supermercati), tra cui il Circolo Canottieri Armida e La Reggia di Venaria.

 

Sono inoltre 8 i progetti di film e serie TV attualmente in preparazione, le cui riprese avranno inizio tra fine luglio e settembre a cui si aggiungono diversi documentari, spot e vari format tv che stanno coinvolgendo location pubbliche e private della Città.

 

Secondo il Presidente di FCTP Paolo Damilanol’anniversario della Fondazione coincide con forti e positivi segnali di riavvio, che ci proiettano con fiducia alla seconda parte dell’anno. Nei primi mesi del 2020 abbiamo avviato molti progetti per celebrare adeguatamente i vent’anni della nostra Film Commission e del Museo Nazionale del Cinema e stiamo lavorando con convinzione per proporre iniziative di vario genere per l’autunno. Il nostro coinvolgimento nelle arene estive rinsalda ulteriormente il legame con gli esercenti cittadini con i quali abbiamo proficuamente collaborato per portare in Città anteprime di importanti pellicole. Vorremmo continuare su questa strada, in vista di un evento che – a fine anno – possa chiudere il 2020 con una manifestazione che porti in Città i tanti registi, produttori, attori e professionisti che hanno contribuito a costruire la storia del cinema di casa nostra: vogliamo riproporre e raccontare venti anni di set, di presenza nei mercati e nelle rassegne internazionali, di crescita del tessuto produttivo locale che meritano di essere al meglio valorizzati, e rilanciare la nostra mission verso sfide sempre ambiziose.”

 

Mentre prepariamo la nostra presenza alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, stiamo lavorando all’organizzazione della terza edizione di TFI Torino Film Industry – Production Days, e, naturalmente, continuiamo la nostra azione nei confronti delle società di produzione nazionali e internazionali. Così Paolo Manera, Direttore di FCTP che aggiunge che “si concluderà tra pochissimo l’istruttoria del primo bando 2020 del Piemonte Film Tv Fund, il bando della Regione Piemonte a sostegno di lungometraggi, film e serie tv, che porterà nelle prossime settimane e poi nell’autunno tanti altri grandi set in Piemonte, procede il lavoro dei fondi messi a disposizione dalla nostra Fondazione, aumentati nel 2020 a 800.000 € tra Short, Doc e Development, che si aggiungono agli 1,5 milioni del Piemonte Film Tv Fund grazie ai Fondi Fesr. Furono 17 i progetti realizzati nel corso del 2000 con il sostegno della neonata Film Commission e sono stati 208 quelli del 2019: una crescita graduale e articolata resa possibile dal lavoro di squadra, dall’operato di tantissimi professionisti e dal concreto e costante supporto delle istituzioni locali che allora come oggi garantiscono la nostra attività”.




Torino. Mostra e live painting ai Musei Reali

Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino con lo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto TOward2030.

What are you doing? ha visto la realizzazione di 18 opere murali ispirate agli obiettivi di sviluppo sostenibile, i Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU: i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. Torino, città che vanta una lunga tradizione muralistica, è la prima città al mondo a farsi ambasciatrice dei Goal, trasformandosi in un laboratorio in cui l’arte urbana si è fatta portatrice di un messaggio potente legato al futuro del Pianeta.

Da oggi le opere, realizzate da alcuni degli artisti di punta della urban art internazionale, sono raccontate in una duplice mostra ospitata dai Musei Reali nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda e nei Giardini Reali.

“Questa iniziativa coniuga due aspetti strategici nelle scelte della nostra Amministrazione: la forte attenzione al tema della sostenibilità e la cultura intesa come motore di rigenerazione urbana. È per noi motivo di grande soddisfazione essere la prima città al mondo a fare propri i 17 Goal dell’Onu, declinandoli in segni tangibili sul suo territorio. L’apertura della mostra dedicata a TOward2030 è un’opportunità in più che si offre ai cittadini per avvicinarsi al tema della sostenibilità e conoscere più a fondo il percorso dei 17 Global Goals. Il nostro ringraziamento a Lavazza, ai Musei Reali e a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questa iniziativa.” – ha dichiarato la Sindaca di Torino Chiara Appendino.

“Con TOward2030 l’arte si è sposata con la sostenibilità, i muri di Torino si sono colorati di messaggi positivi e di impegno responsabile, dando così forma e interpretando i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite in una chiave contemporanea, attraverso 18 opere di arte urbana che hanno reso la nostra città ancora più innovativa per la divulgazione di questi temi – commenta Francesca Lavazza, Membro del Board del Gruppo Lavazza -. Siamo orgogliosi che i Musei Reali siano diventati partner di questa importante iniziativa e che il racconto di questo progetto si possa trovare all’interno della Galleria Sabauda e nei Giardini Reali. Questo progetto, fortemente voluto da Lavazza insieme al Comune di Torino, parla il linguaggio immediato e universale della street art con l’obiettivo di smuovere le persone, soprattutto i più giovani, a diventare protagonisti di una rivoluzione positiva. È così un’intera città, la nostra Torino, a farsi megafono dell’urgenza di trasformare il pianeta in un luogo più sostenibile”.

“La parola museo non designa solo un edificio per la conservazione di oggetti, ma un luogo di accoglienza e memoria dell’attività artistica dell’uomo in ogni forma, dove persone di tutte le provenienze possono trovare ispirazione a partire dall’esperienza del presente e del passato. Il lavoro degli street artist selezionati per TOward2030 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile risponde quindi alla missione dei Musei Reali e induce a riflettere sulla potenza disvelatrice dell’arte, oggi come nel passato, e sulla inesauribile attualità della pittura fatta di gesto e di materia”, osserva Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali.

La mostra dedicata al progetto TOward2030 è curata da Roberto Mastroianni e Filippo Masino. Il percorso espositivo, ricco di fotografie e filmati degli artisti al lavoro, è allestita nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda di Torino, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere di arte urbana. Sarà visitabile dal 10 luglio 2020 al 17 gennaio 2021.

L’esposizione raccoglie le immagini di Martha Cooper, fotografa statunitense e figura simbolo della urban art. Cooper offre ai visitatori uno sguardo da dentro il mondo dei graffiti, documentando il processo di realizzazione dei murales. Gli scatti sono accompagnati da un’approfondita intervista alla fotografa, a cui si aggiungono le analisi di Enrico Giovannini, portavoce di ASviS, di Michele Mariani, Executive Creative Director di Armando Testa, Roberto Mastroianni, filosofo, critico d’arte, curatore e le parole degli artisti.

Il racconto dell’esperienza di TOward2030 non si conclude con l’inaugurazione della mostra, ma prosegue il 10 luglio alle ore 17 nei Giardini Reali con un live painting che vedrà protagonisti alcuni street artist dei collettivi torinesi che hanno preso parte al progetto: Il Cerchio e le Gocce, Monkeys’ Evolution, Truly Design.
Per coinvolgere il pubblico e rendere protagoniste le 18 opere murali inserite nel contesto urbano saranno inoltre previsti tour guidati in partenza dalla Nuvola Lavazza.
L’iniziativa è inserita nel programma di Torino a Cielo Aperto (torinoacieloaperto.it).




Ad Oulx la fiera d’estate per far ripartire commercio e turismo

Oulx è il cuore pulsante dell’Alta Valle di Susa. Alcune sue frazioni risalgono al periodo pre-celtico, mentre il centro storico è sorto in epoca romana.

Da secoli il paese in cui confluiscono la Ripa di Cesana e la Dora di Bardonecchia è un centro amministrativo e commerciale strategico.

Ad Oulx è più che mai viva la tradizione della Fiera Franca degli Escarton, esente dalle tasse forensi sin dal 1494, per concessione del Re di Francia Carlo VIII. Ogni anno a inizio ottobre si celebra un evento che per l’antica Repubblica degli Escarton costituita nel 1343 con capitale Briançon era un’importante occasione di ritrovo sociale e di promozione economica.

Forte di una vocazione turistica costruita con successo a partire dall’inizio del XX secolo, Oulx rimane comunque e soprattutto un centro di servizi per l’Alta Valle di Susa. È per questo che una Fiera d’Estate pensata per far ripartire l’economia locale dopo il lockdown non poteva che tenersi ad Oulx, con il sostegno del Comune e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.

L’appuntamento è per sabato 11 e domenica 12 luglio, per ripartire insieme – turisti, commercianti e residenti – tra i colori delle piante e dei fiori, le delizie dell’enogastronomia d’eccellenza, la genialità dell’arte popolare, il fascino degli oggetti vintage, la creatività artigianale, i prodotti biologici e naturali.

È una Fiera d’Estate nel rispetto di tutte le disposizioni di sicurezza anti Covid-19, come doveroso, suddivisa in quattro location per rendere più agevole la circolazione, ma anche per colorare e vivacizzare gran parte del paese. Accanto agli stand fieristici, non mancheranno le esposizioni dei commercianti ulcensi, che, con i loro spazi creeranno una sorta di grande vetrina di ciò che Oulx sa proporre in tutti i settori merceologici.




Torino. Movida, le regole per il prossimo weekend

È stata firmata oggi dalla Sindaca, al fine di assicurare il rispetto delle misure di sicurezza relative al contenimento della diffusione del contagio da covid-19, l’ordinanza che disciplina gli orari di esercizio delle attività e di vendita in città nelle giornate di venerdì 3 e sabato 4 luglio.

Il provvedimento dispone la chiusura di locali e attività di vendita e consumo di cibi e bevande dalle ore 2 alle ore 6 in tutto il territorio cittadino.

Per quanto riguarda la vendita per asporto di alcolici e superalcolici si rammentano le disposizioni previste dal vigente Regolamento di Polizia urbana e, in particolare, secondo quanto previsto dall’ articolo 44 ter (Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana in determinate aree cittadine interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone) dello stesso Regolamento in piazza Vittorio Veneto, San Salvario, Vanchiglia e Borgo Rossini il divieto alla vendita per asporto di alcolici e superalcolici è fissato a partire dalle ore 21.

Tutte le attività dovranno essere esercitate nel rispetto delle norme e prescrizioni in materia igienico-sanitaria, dei protocolli, delle Linee guida nazionali e delle “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” dettate con Decreto del Presidente della Regione Piemonte n. 68 del 13 giugno 2020.

In caso di violazione dell’ordinanza è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 1000 euro oltre a eventuali sanzioni accessorie.




L’ottava edizione del Torino Jazz festival si riprogramma in due fasi

Il grande jazz torna a Torino con il suo festival più rappresentativo.

Dopo il forzato stop determinato dall’emergenza epidemiologica Covid-19 che inizialmente ha costretto la Città a rinviare l’ottava edizione del TJF da aprile a ottobre, i direttori artistici del Festival, Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, convinti che la musica non ferma e spinti da un forte desiderio di ripartenza, hanno deciso di articolare la rassegna in due fasi, una estiva e l’altra autunnale.

La prima si svolgerà dal 21 al 30 agosto per soddisfare la voglia di musica dal vivo con un cartellone composto da dieci concerti serali di grande qualità.

La seconda, in programma a ottobre, prevede 30 concerti, una dozzina di jazz club e locali che da sempre, con tenacia, ospitano a Torino questo genere musicale.

Nonostante le evidenti difficoltà logistiche dovute al momento, il TJF 2020 manterrà la sua ricchezza artistica e presenterà produzioni originali, importanti nomi di jazzisti italiani e molti artisti del panorama internazionale.

La parte estiva della manifestazione, ancora in via di definizione, sarà realizzata – osservando le più scrupolose norme di sicurezza per il pubblico, gli artisti sul palco e il personale al lavoro – nel cortile di Combo (ostello costruito negli spazi dell’ex caserma dei pompieri di Porta Palazzo) in corso Regina Margherita e inserita all’interno del palinsesto cittadino “Torino a cielo aperto”.

 




Torino. Lockdown, Murarte 2020: gli artisti espongono gli effetti collaterali del confinamento

Oggi pomeriggio sono state presentate le opere della ripartenza del progetto 2020 alla presenza dell’Assessore alle Politiche Giovanili e Periferie Marco Giusta.

E’ la prima opera collettiva della ripartenza del progetto Murarte 2020, che in questa occasione ha scelto di affrontare il tema del lockdown e delle sue conseguenze, e in special modo su chi maggiormente ha subito o subirà i più duri contraccolpi da questa crisi, che da sanitaria è già mutata in economica.

La Città di Torino rilancia così il progetto Murarte sull’arte urbana, che da venti anni promuove , sostiene e accompagna la creatività giovanile. L’intervento si è tenuto in corso Ferrucci angolo via Bixio e inaugura una serie di altri interventi che come sempre contribuiranno a incrementare il patrimonio artistico del “museo a cielo aperto” costituito dagli interventi di street art della nostra città.

Il primo intervento del 2020 che si è potuto organizzare non poteva esimersi dall’affrontare alcuni dei molteplici temi legati al periodo che abbiamo vissuto a causa delle conseguenze della diffusione del virus Sars-CoV2.

Alcuni artisti del circuito di MurArte Torino si sono confrontati per due settimane sul tema delle conseguenze del Lockdown, in modo speciale su chi maggiormente ha subito, o subirà, dei duri contraccolpi da questa crisi che, da sanitaria, rischia di mutare in economica.

Le opere prodotte dagli artisti sono inquadrate in 3 rappresentazioni di elementi architettonici, realizzati da Abel Bael, posti a inizio, a metà e a fine della parete. Questi sono le chiavi di volta per poter uniformemente interpretare lo svolgimento dell’intero intervento.

Ad aprire, a sinistra su C.so Ferrucci, il portale dedicato alla Salute, aspetto che, se avulso da altri veniali elementi, ci accomuna tutti ed è rappresentativo dell’emergenza passata. Da questo emergono i simboli di vita e di morte, come il teschio inclinato per l’estremo saluto verso i cari che abbiamo perso. L’occhio, rivolto alla memoria, insieme alla Chiave e alla Serratura, ci spronano a cercare soluzioni e a non lasciarsi andare.

In centro alla parte i due portali dedicati alla casa, l’unico luogo fisico dove per molti, ma non per tutti, si è svolta la vita quotidiana. Sul lato di C.so Ferrucci la casa è rovesciata, stravolta e mutata rispetto alla consueta condizione di utilizzo. Su V. Bixio, girato l’angolo, la casa cambia nuovamente direzione tornando alla rappresentazione consueta, ma, il Fulmine presente nel cielo, ci ricorda che l’emergenza non è finita.

A destra, a chiudere su V. Bixio, il portale dedicato al lavoro, diritto che sta subendo profonde modifiche spesso a scapito dei più deboli. In un contesto dove si cerca di riconvertire la produzione verso una maggiore attenzione all’ambiente, la salute però rimane spesso a rischio e i lavoratori sono indistinti in un panorama scarno.
Ma la speranza per una rinascita non deve venire meno, come ci ricorda il fiore che cresce dal teschio.

Tra i portali si inseriscono gli interventi degli altri artisti.

Sulla parete di C.so Ferrucci Mr. Fijodor, Nice and the Fox, Droufla e i Wasp, tra i portali della Salute e della Casa. hanno rappresentato le conseguenze del Lockdown legate agli aspetti sanitari e psicologici.

Mr. Fijodor raccoglie nell’”Ambulansia” le paure e ai traumi più profondi e affronta gli aspetti più critici della passata emergenza.

Per Nice and the Fox le paure, che ci fanno mancare il respiro, vanno affrontate con resistenza e resilienza simbolicamente rappresentate dalle incredibili proprietà del Ginkgo.

Nell’opera di Droufla le persone, contrite e chiuse in se stesse dalle conseguenze della privazione del contatto umano, perdono la propria identità e personalità, come ci suggerisce l’assenza di visi e mani nella rappresentazione. La volontà di uscire dall’isolamento si esprime con una proiezione evanescente di due figure che, sullo sfondo, provano ad avvicinarsi, ma senza toccarsi.

Per il duo WASP il passare del tempo ci ricorda che, per garantire un futuro a tutti, è necessario organizzarsi onde evitare di dover scegliere chi può vivere.

Sulla parete di V. Bixio riprendono le opere il duo WASP, seguiti da ShekoOne, Supe e SprayVenom, dove  affrontano gli aspetti più materiali delle conseguenze del LockDown.

A seguire dal portale della Casa, di Abel, si sviluppa la seconda opera dei WASP in cui nella rappresentazione di una stanza dove il tempo scorre incessantemente, si concentrano tutte le attività che precedentemente si svolgevano in altri luoghi. Tra le nuove attività che si svolgono in casa, per ShekoOne, vi è anche il lavoro ma soprattutto lo studio che, senza gli adeguati supporti informatici non può essere portato avanti. Ma, al contempo, l’uso intensivo della tecnologia per ogni aspetto della nostra vita rischia di assorbire ed isolare.

Nell’opera di Supe viene rappresentato chi invece una casa non ce l’ha: un senzatetto che dorme in una tenda di fortuna e immagina di guardare la Tv, quella normalità casalinga a lui negata che cerca di ricostruire con la fantasia. La sua risata è amara, soprattutto per chi non poteva rispondere allo slogan #staiacasa trasmesso senza sosta dai media.

Preannunciando il tema affrontato dal portale finale l’opera di Sprayvenom che mostra il titanico sforzo dei lavoratori nel sostenere da soli il peso portante della cultura, la cui stabilità ed integrità viene compromessa dall’impatto della crisi economica conficcatasi a forza nel duro marmo.

“Su questa necessaria interpretazione da parte degli street artist del periodo che abbiamo vissuto – sottolinea l’Assessore Marco Giusta –  la cosa che emerge con più forza è la possibilità dell’arte, nel nostro quotidiano, ci ponga interrogativi e quesiti. Parlo di quotidiano perché questa è arte pubblica, che tutti possono fruire e vedere. Torino ha più di 20 km di arte pubblica maturata in più di 20 anni di attività con artisti locali, nazionali e internazionali. L’obiettivo che abbiamo come città è quello di rendere maggiormente fruibile questo patrimonio sia da un punto di vista di produzione artistica che da quello di valorizzazione sociale e turistica. Sono opere che insistono soprattutto nelle nostre periferie, e potrebbero diventare appunto un volano per i territori”.