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Confindustria Piemonte: il digital divide ulteriore freno all’economia

Coronavirus, se lo stop all’attività deriva dalla mancanza di Internet. Il delegato per l’Agenda Digitale di Confindustria Piemonte, Fabrizio Gea: i ritardi del nostro territorio aggravano una situazione già critica. Le proposte del sistema industriale piemontese, per imprese e territori.

“In questa drammatica circostanza in cui le aziende devono fermare la loro produzione, per decreto o per prudenza o per l’interruzione della loro filiera a monte o a valle, l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie digitali e di conseguenza dell’infrastruttura di connessione alla rete è emersa in tutta la sua grandezza”.

È questo l’allarme lanciato da Fabrizio Gea, imprenditore ICT e delegato di Confindustria Piemonte per l’Agenda Digitale.

“Internet è un’infrastruttura di base – come strade, autostrade, ferrovie, come la TAV e il Terzo Valico – irrinunciabile per la trasformazione digitale e oggi, paradossalmente, questa crisi ha improvvisamente portato tutti alla piena consapevolezza: adesso abbiamo davanti un problema che possiamo trasformare in un’opportunità”.

Lo smart working sarebbe infatti una soluzione efficace, oltreché lecita e sicura, per svolgere importanti attività aziendali, dalle vendite al marketing, dall’amministrazione all’ingegneria, dall’R&I alla formazione. Ma non è possibile, per diversi motivi, affidarsi alla connessione domestica del collaboratore: occorre dotarlo di apparati idonei (router) che, da un lato, garantiscano un agile traffico dati e, dall’altra, consentano di configurare la postazione domestica con le medesime protezioni (in tema di privacy e di Cybersecurity) e prestazioni (in termini di applicativi) della rete aziendale.

Una soluzione a questo aspetto viene direttamente dal mercato: gli operatori delle telecomunicazioni stanno già proponendo soluzioni specifiche, le quali però, per quanto offerte a tariffe “dedicate” al contesto, rappresentano pur sempre un onere aggiuntivo che si aggiunge alle difficoltà economiche che le nostre aziende sono chiamate ad affrontare nel prossimo futuro. In molti casi, inoltre, è anche necessario formare il lavoratore a questa modalità operativa, che purtroppo non è ancora molto diffusa tra le aziende.

Vi sono poi ancora ampie zone del territorio che non dispongono di una adeguata copertura di rete, fissa o mobile. Molte aziende operano purtroppo in zone tuttora non raggiunte dalle infrastrutture in banda ultralarga e per questo aspetto scontano un grave impatto negativo in termini di competitività.

Il sistema economico, infine, non è fatto solo di imprese: operatori turistici e commerciali sono ovunque, anche in quella quota importante del territorio del Piemonte che sono le valli, e lì spesso – come fortemente e più volte denunciato da ANCI e UNCEM – manca addirittura la copertura mobile.

Quindi, in una situazione di emergenza, per tramutare il problema in un’opportunità ecco le prime due proposte di Confindustria Piemonte: la prima per le imprese, la seconda per i territori.

“Per le imprese chiediamo alla Regione un sostegno economico, ad esempio in forma di voucher, affinché le aziende possano attivare contratti di servizio abilitanti lo smart working per i propri dipendenti, sostenendo anche i necessari fabbisogni di formazione necessari a superare l’eventuale “analfabetismo digitale”.

“Per i territori, pur condividendo gli sforzi della Regione per accelerare il piano BUL per la posa della fibra, riteniamo che la rete mobile sia oggi quella che offre maggiori prospettive, consentendo l’impiego immediato dei router domestici basati su SIM. Ma poiché essa stessa non è ancora sufficiente in termini di copertura, sarebbe auspicabile una ricognizione, sotto coordinamento regionale, di tutte le opzioni che potrebbero portare all’installazione del più alto numero possibile, nel minor tempo possibile – come ad esempio è stato fatto per servire il nuovissimo ospedale di Verduno – di antenne cellulari temporanee”.
Queste le proposte del sistema industriale piemontese, nelle parole di Fabrizio Gea.
“Insieme ce la possiamo fare: insieme ce la faremo”.




Coronavirus: gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Sono 7.228 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte: 1.156 in provincia di Alessandria, 307 in provincia di Asti, 378 in provincia di Biella, 528 in provincia di Cuneo, 609 in provincia di Novara, 3.435 in provincia di Torino, 360 in provincia di Vercelli, 288 nel Verbano-Cusio-Ossola, 65 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 102 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 440. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 20.197, di cui 12.581 risultati negativi.

Test in tutte le case di riposo. L’Unità di Crisi della Regione ha disposto di effettuare il test sierologico a tappeto per tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo del Piemonte. Un’operazione per la quale l’assessore Luigi Icardi ha ottenuto in videoconferenza la più ampia condivisione delle rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori. Domani mattina saranno campionate le prime due per la validazione delle procedure, dopo di che, fatte le necessarie valutazioni di efficacia, si procederà progressivamente su tutte le altre.

“I test sierologici – osserva Icardi – offrono un primo screening rapido in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità, e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione”.

Il personale sanitario finora aumentato di 1467 unità. Dall’apertura dell’Unità di Crisi sono 1.467 le risorse umane aggiuntive reclutate con diverse forme contrattuali dalle aziende sanitarie regionali del Piemonte: 269 medici, 692 infermieri, 461 operatori socio-sanitari e 45 figure diverse.

Le nuove risorse sono così distribuite: 202 Asl TO3, 159 Asl Città di Torino, 113 Ospedale di Novara, 333 Città della Salute di Torino, 108 Asl VC, 91 Asl CN1, 77 Ospedale San Luigi di Orbassano, 41 Asl AL, 46 Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, 49 Ospedale Mauriziano di Torino, 52 Asl TO4, 44 Ospedale di Alessandria, 51 Asl BI, 46 Asl TO5, 22 Asl AT, 10 Asl CN2, 13 Asl NO e 10 Asl VCO.

“Siamo soddisfatti della risposte, il sistema sta facendo ricorso a tutte le risorse disponibili per combattere al meglio una battaglia che non conosce sosta”, commenta l’assessore Luigi Icardi.




Ricetta dematerializzata, disponibili le FAQ

In occasione dell’emergenza Covid-19 il servizio on line “Ricette dematerializzate” può essere utilizzato in modalità semplificata per contribuire al contenimento del contagio e a ridurre gli assembramenti

L’ordinanza n. 651 del 19 marzo della Protezione Civile stabilisce infatti che la ricetta medica possa essere inviata dal medico curante via email o tramite messaggio telefonico, senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo.

L’assistito che ha necessità di una prescrizione può quindi chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato (ciò che serve è il Numero di Ricetta Elettronica) tramite:

  • allegato a messaggio di posta elettronica
  • comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con sistema di istant message (ad esempio WhatsApp, Telegram, Messanger…)
  • comunicazione telefonica



COVID-19: Confagricoltura plaude agli interventi della Regione

Confagricoltura apprende che la Giunta regionale, nella riunione odierna, ha approvato due importanti provvedimenti per il settore agricolo nell’ambito della gestione dell’emergenza Coronavirus.

Gli agricoltori, in base alle leggi nazionali, possono fruire di carburante per i trattori e le macchine operatrici parzialmente esente da accisa, destinato a lavorazioni agricole, all’allevamento e alla selvicoltura. Con il provvedimento della Regione le assegnazioni di carburante in acconto vengono aumentate, in considerazione del periodo emergenziale, dal 50 all’80%.

La Giunta regionale ha anche approvato una deliberazione che consente, con determinate prescrizioni, l’impiego di siero di latte negli impianti per la produzione di energia elettrica da biogas.

Sono provvedimenti importanti – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiache dimostrano la sensibilità della Regione guidata dal presidente Alberto Cirio nei confronti del settore primario. Avevamo sollecitato nei giorni scorsi l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa sulla materia e oggi vogliamo ringraziarlo, a nome degli agricoltori piemontesi, per l’impegno che sta dedicando a fronteggiare l’emergenza. L’agricoltura – ricorda ancora Allasia – sta svolgendo un compito importantissimo, lavorando a pieno ritmo per non far mancare gli approvvigionamenti a tutta la filiera alimentare e continuerà a farlo nell’interesse dei cittadini e del Paese”.




Bollo auto, pagamenti rinviabili fino al 30 giugno 2020

Le nuove disposizioni riguardano i pagamenti dovuti nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020

Ammessi al pagamento senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri aggiuntivi i contribuenti che provvedano entro il termine del 30 giugno 2020 al pagamento tardivo delle tasse automobilistiche, il cui pagamento è dovuto di solito nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 (non è prevista la restituzione di quanto già versato).

Lo stabilisce la d.g.r. n. 1-1153 approvata il 23 marzo scorso per agevolare i cittadini in questo periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, insieme alle seguenti ulteriori misure:

  • possibilità concessa a chi ha in corso un piano di rateizzazione di posticipare il pagamento delle rate aventi scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio al ventottesimo giorno dei tre mesi successivi all’ultima scadenza prevista dal piano;
  • sospensione fino al 31 maggio 2020 dei termini di versamento derivanti da ingiunzioni di pagamento emesse da Soris S.p.A.

Allegati

D.G.R. n. 1-1153 del 23/03/2020
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Martedì 31 bandiere a mezz’asta nei Comuni italiani. Alle 12 un minuto di silenzio per le vittime

Bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio osservato dal sindaco davanti al municipio in tutti i Comuni italiani, martedì 31 marzo alle 12, in segno di lutto e di solidarietà. Per ricordare le vittime del coronavirus, per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro, come sappiamo fare noi sindaci”.

Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, rivolge questo invito attraverso una lettera inviata a tutti i sindaci italiani perché si uniscano alla iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli.

“Come succede sempre nelle grandi emergenze – continua Decaro – noi sindaci, destinatari e custodi delle preoccupazioni dei cittadini e delle loro comprensibili angosce,  siamo sottoposti alla forte pressione di avere la responsabilità di una comunità intera. Lo sconforto, che pure avvertiamo, non deve prevalere. Reagiamo con forza per trasmettere fiducia e speranza. Osserviamo il minuto di silenzio in segno di lutto per tutte le vittime e in segno di solidarietà per le comunità che stanno pagando il prezzo più alto”.

 




Moratoria e allungamento dei debiti, Confartigianato fidi Cuneo vicino alle imprese

Confartigianato Fidi Cuneo ci spiega due strumenti a disposizione delle imprese in questo momento di difficoltà collegato all’Emergenza Coronavirus, collegati alla “moratoria” su mutui, finanziamenti e leasing.

Iniziamo proprio dalla “moratoria”. Di cosa si tratta?
La moratoria è uno strumento immediato rivolto alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica “COVID-19”.
Possiamo fare riferimento a due diversi interventi presi in considerazione degli Istituti di Credito: l’accordo ABI e il decreto “Cura Italia”.

Che cosa prevede l’accordo ABI?
Il testo dell’accordo ABI prevede: “La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti per un periodo che può arrivare fino a un anno. La sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine (mutui), anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, e alle operazioni di leasing, immobiliare o mobiliare. In questo ultimo caso, la sospensione riguarda la quota capitale implicita dei canoni di leasing. Per le operazioni di allungamento dei mutui, il periodo massimo di estensione della scadenza del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. Per il credito a breve termine e il credito agrario di conduzione il periodo massimo di allungamento delle scadenze è pari rispettivamente a 270 giorni e a 120 giorni”.
La Confartigianato Fidi Cuneo ha deciso, per agevolare al massimo le imprese che adotteranno queste misure, di dimezzare i costi di istruttoria e di adottare una procedura di delibera con un’istruttoria semplificata.
La domanda potrà essere gestita tutta in via telematica in modo da garantire la massima tempestività nella risposta.

E per quanto riguarda il decreto “Cura Italia”?
Il decreto “Cura Italia”, all’articolo 56, fa riferimento ad una sospensione fino al 30 settembre del pagamento della rata del mutuo (sospensione che può essere della sola quota capitale o della quota capitale e interessi).
Questa seconda modalità di sospensione della rata non prevede costi aggiuntivi per l’impresa e la richiesta avviene attraverso un’autocertificazione.

Qual è il commento della Confartigianato Fidi Cuneo sulla situazione?
«Aiutiamo le imprese a superare questa prima fase, ma allo stesso tempo – spiega il presidente Roberto Ganzinelli – ci adopereremo per essere un valido sostegno alle imprese anche nei mesi successivi all’emergenza, quando si tratterà di recuperare la normalità».




In Piemonte servirebbero 300mila mascherine alla settimana per il sociosanitario

È di circa 300mila alla settimana il numero di mascherine necessario per il comparto sociosanitario piemontese e, al momento, ne abbiamo distribuite circa 50mila. Da lunedì, grazie a nuove acquisizioni, sarà possibile ricominciare i rifornimenti. La situazione è difficile e in continua evoluzione”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino nel corso della seduta odierna della quarta Commissione, presieduta dal presidente Alessandro Stecco.

L’incontro è stata l’occasione per fare il punto su una situazione che al momento appare assai complessa.

Ivano Martinetti, intervenuto per il M5s con i consiglieri Francesca FredianiSarah Disabato e Giorgio Bertola, l’assessore ha assicurato di aver chiesto alla Giunta regionale “di prevedere strumenti di comunicazione per permettere ai ricoverati di parlare con i propri cari in modo continuativo, soprattutto negli ultimi istanti di vita, in quanto accanto alla sanità è necessario salvaguardare l’umanità”.

Carlo Riva Vercellotti (Fi) l’assessore ha assicurato che è in corso “un confronto continuo con cooperative, enti assistenziali e direttori delle strutture per lavorare il più possibile in sinergia”, mentre sussistono criticità rispetto al personale delle Rsa “che ha portato a sostituzioni per non interrompere i servizi e renderli il più possibile omogenei su tutto il territorio”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con i consiglieri Raffaele Gallo, Daniele ValleMonica Canalis, l’assessore ha sottolineato che “sarebbe quanto mai necessario un protocollo regionale per l’effettuazione dei tamponi nelle Rsa” e ha specificato che, comunque, “tutti i direttori delle Asl hanno gli strumenti per procedere e agire”.

L’assessore ha condiviso l’opportunità, evidenziata da Gianluca Gavazza (Lega) e Marco Grimaldi (Luv), di dotare di pulsossimetri i pazienti che presentano sintomi da Covid che potrebbero essere monitorati a distanza consentendo di liberare posti negli ospedali.

“È anche indispensabile – ha aggiunto Grimaldi – cominciare a fare i tamponi agli operatori e al personale medico più volte annunciato e non sottovalutare realtà potenzialmente a rischio come i dormitori.

Davide Nicco (Fdi) ha denunciato che alcune Rsa con casi conclamati di Coronavirus si trovano in situazioni decisamente critiche e ha avanzato perplessità sui meccanismi di approvvigionamento e di segnalazione di dispositivi per la sicurezza all’Unità di crisi.

Silvio Magliano (Moderati), che ha segnalato la possibilità, contenuta nel decreto “Cura Italia” di prevedere per i Comuni la possibilità di rendere a livello individuale servizi inizialmente previsti per gruppi, l’assessore ha risposto che alcuni sono già stati rimodulati e che l’Assessorato preparerà a breve una circolare in materia.




Accordo quadro, Ravanelli: “Tutela lavoro prioritaria, sarà necessario aumentare la dotazione”

 L’accordo che sarà finalizzato in queste ore è un’importante misura del Governo – regionale e centrale – e di tutte le parti sociali coinvolte. Rappresenta una prima misura di contrasto e contenimento di una crisi sanitaria, sociale ed economica che può drammaticamente essere equiparata a una guerra.

In un momento di fortissima contrazione della liquidità, le imprese e i lavoratori potranno contare su una misura vitale. Dobbiamo però pensare che con il protrarsi della crisi sarà necessario trovare nuovi fondi per un adeguamento della dotazione.

È ovviamente prioritario risolvere e superare questa pandemia, ma al tempo stesso dobbiamo tutelare e difendere il lavoro, condizione indispensabile per immaginare una ripresa al temine di questo periodo difficile”.​




Confagricoltura: ecco l’accordo quadro per la Cassa Integrazione in Deroga

Regione, organizzazione dei datori di lavoro – tra le quali Confagricoltura Piemonte – e sindacati dei lavoratori hanno raggiunto l’Accordo Quadro per la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga – CIGD – relativa alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID19.

Confagricoltura precisa che l’Accordo, per quanto riguarda il settore agricolo, stabilisce che il riferimento per la determinazione dei periodi di lavoro è la giornata: per i lavoratori operanti in tale settore il trattamento di CIGD è fruibile nei limiti delle 45 o 54 giornate (nove settimane per 5 o 6 giorni, a seconda della durata della settimana lavorativa).

La Cassa in deroga può essere richiesta da tutti i datori di lavoro per cui non trovino applicazione le tutele in materia di Cassa integrazione ordinaria, Fondo di Integrazione Salariale e il cui settore non sia dotato di specifici sistemi di ammortizzatori sociali quali i Fondi di Solidarietà Bilaterali per tutte le tipologie di lavoro alle dipendenze, ad eccezione dei dirigenti. I lavoratori interessati devono risultare in forza al datore di lavoro richiedente alla data del 23 febbraio 2020.

Si tratta di una prima risposta per le aziende danneggiate dall’emergenza, che per il settore primario sta colpendo in particolare il comparto florovivaistico e l’agriturismo”, dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia.
Le risorse stanziate dal Governo in base al decreto legge 18-2020, la cui prima tranche è stata ripartita fra le Regioni con Decreto Interministeriale del 24 marzo 2020, prevedono per il Piemonte una dotazione di 82,5 milioni di euro.

Definito questo importante accordo con la collaborazione di tutte le parti sociali – aggiunge il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccarooccorre concentrarsi sulla prossima campagna di raccolta della frutta. Le limitazioni agli spostamenti per l’epidemia di Coronavirus e la carenza di manodopera rischiano di mettere a repentaglio lo svolgimento delle attività agricole. Gli operai addetti alla raccolta, che provengono in gran parte dall’Africa e dall’Est Europa, non sappiamo se potranno tornare a lavorare in Italia a causa del blocco delle frontiere e per timore dei contagi: ci auguriamo che ci sia una risposta attiva da parte dei cittadini italiani in cerca d’occupazione”.

Accordo quadro