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CNA Piemonte, Osservatorio antiusura: “Occasione preziosa per nuovi interventi su liquidità per piccole imprese”

Oggi, martedì 15 dicembre, il segretario di CNA Piemonte Filippo Provenzano ha preso parte alla sottoscrizione in forma digitale del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura che istituisce anche un Osservatorio Provinciale.

A sottolineare l’importanza dell’evento la presenza della Ministra degli Interni Luciana Lamorgese, il presidente della Giunta regionale On. Alberto Cirio, Sindaci a partire dalla prima cittadina di Torino Chiara Appendino, i Prefetti delle altre province piemontesi, i vertici delle forze dell’ordine, del sistema bancario e dell’organizzazioni di rappresentanza di impresa.

Il prefetto di Torino Claudio Palomba ha sottolineato il ruolo svolto dalle associazioni di categoria in questo periodo, in forte sinergia con il sistema istituzionale. La Ministra Lamorgese ha sottolineato e apprezzato il clima di concordia e collaborazione che si riscontra in Piemonte.

“L’avvio di questo osservatorio è un’occasione preziosa per mettere al centro i necessari nuovi interventi a favore della liquidità per le piccole imprese”, ha dichiarato il segretario regionale CNA Piemonte Filippo Provenzano.




Il novarese Giuseppe Ferraris confermato presidente del gruppo di lavoro europeo del riso

Giuseppe Ferraris, novarese di Casalbeltrame, è stato confermato presidente del gruppo di lavoro Riso del Copa-Cogeca – il coordinamento delle organizzazioni professionali e delle cooperative europee – per il prossimo biennio.

Giuseppe Ferraris, attuale vicepresidente di Confagricoltura Novara Vco (di cui in passato è stato presidente), è ai vertici della cooperativa per l’acquisto di mezzi tecnici per l’agricoltura AgriNovara.

Conduttore di un’azienda agricola risicola di 200 ettari a Casalbeltrame, Ferraris coltiva anche riso da seme.

Nel programma del presidente c’è l’impegno alla collaborazione con tutta la filiera riso per difendere al meglio gli interessi della risicoltura europea. Ferraris ha indicato quali priorità del suo mandato: la Pac e le questioni ambientali che coinvolgono la risicoltura; la Brexit e le conseguenze sulle importazioni di riso nell’UE; la possibilità di continuare ad utilizzare la clausola di salvaguardia per frenare le importazioni da Cambogia e Myanmar non solo di riso Indica ma anche della varietà Japonica. “Vogliamo dedicare particolare attenzione – ha dichiarato Ferraris – alla politica di promozione dell’Unione europea, ai fini di aumentare il consumo di riso europeo sul mercato interno e di informare i consumatori sul fatto che le nostre coltivazioni rispettano elevati standard europei di produzione e tracciabilità”.

 




Pedemontana piemontese, industriali a costruttori di tre province chiedono un commissario “ad acta” 

Un commissario “ad acta” per velocizzare la realizzazione della Pedemontana piemontese: lo chiedono ai parlamentari eletti nel territorio le associazioni imprenditoriali del sistema Confindustria, molto preoccupate per un possibile ulteriore dilazionarsi dei tempi per il collegamento stradale Masserano-Ghemme.

«Le più recenti informazioni forniteci da Anas e Regione Piemonte – scrivono i presidenti di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, e Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti, insieme a Emilio Brustia e a Francesco Panuccio, rispettivamente presidenti di Ance Novara Vercelli e Ance Biella, che rappresentano le imprese delle costruzioni delle tre province – prospettano un quadro molto preoccupante: l’attuale iter autorizzativo prevede, infatti, l’avvio del cantiere solo nel 2023, secondo la migliore delle ipotesi. Si tratta di un’eventualità assolutamente inaccettabile e che non intendiamo nemmeno prendere in considerazione».

«Ritenendo che non debba farlo nemmeno chi abbia a cuore il proprio territorio, le sue attività economiche e la mobilità delle persone che ci vivono e ci lavorano – spiegano in una lettera inviata lo scorso 9 dicembre ai senatori Carlo Martelli, Gaetano Nastri e Gilberto Pichetto Fratin e ai deputati Davide Crippa, Andrea Delmastro, Alberto Gusmeroli, Marzio Liuni, Cristina Patelli, Roberto Pella, Diego Sozzani e Paolo Tiramani, oltre che al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e alla Ministra Lucia Azzolina, eletta alla Camera nel collegio Piemonte 2 – vi chiediamo di fare tutto quanto nelle vostre possibilità, interagendo direttamente con il Ministero e con gli Enti competenti, affinché si proceda a individuare un Commissario “ad acta” in grado di snellire l’iter procedurale dell’opera ed evitare un ulteriore allungamento dei tempi che rischierebbe di portare al collasso il sistema produttivo biellese e quello valsesiano, insieme alle relative filiere dell’edilizia, con un impatto fortemente negativo sull’economia di ben tre province: Biella, Vercelli e Novara».

«L’alluvione di inizio ottobre – ricordano gli imprenditori – ha fatto crollare il ponte tra Romagnano Sesia e Gattinara, compromettendo in modo molto serio la viabilità della zona. L’ipotesi di dover attendere oltre un biennio soltanto per vedere avviata la gara per la realizzazione di un’infrastruttura di cui si parla da 40 anni è quindi del tutto irricevibile».

Il territorio, proseguono, sta dando da tempo forti segnali di difficoltà: «oltre ai problemi produttivi, organizzativi e finanziari provocati dall’emergenza sanitaria le aziende manifatturiere e delle costruzioni sono sempre più penalizzate dagli svantaggi competitivi dovuti alle carenze infrastrutturali. I danni provocati dal maltempo hanno, come ben sapete, aggravato una situazione di crisi che in alcuni comparti è ormai molto preoccupante. Le nostre imprese ce la stanno mettendo tutta per cercare di recuperare ma non possono reggere a lungo in condizioni di costante emergenza e di oggettivo svantaggio infrastrutturale. Non possiamo quindi aspettare oltre, né possiamo accettare che la burocrazia continui a bloccare lo sviluppo, e, in alcuni casi, l’esistenza stessa delle nostre attività».

«Il 2020 – conclude la lettera – è stato l’anno del Covid e dell’alluvione in Piemonte. Fate tutto quanto possibile affinché non venga ricordato anche come quello della fine, anziché dell’inizio, delle speranze di realizzazione della Pedemontana. Abbiamo visto concretizzarsi positivamente il “modello-Genova”: vi chiediamo di intervenire perché accada lo stesso anche per il nostro territorio, che è anche il vostro…».




Covid, in Piemonte il Pil in calo del 10%

In Piemonte in seguito alla pandemia si stima che il Pil possa subire una caduta nel 2020 attorno al 10%. E’ uno dei dati che emerge dalla nota di aggiornamento del Defr, presentata dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

I comparti più colpiti sono il manifatturiero e l’edilizio, per il blocco produttivo e la contrazione della domanda soprattutto estera (stima del 20%), e quello dei servizi, per via della caduta dei consumi delle famiglie di circa il 12%.

Le stime sul gettito dell’addizionale Irpef prevedono un calo nel 2020 di poco inferiore al 6%, il tasso di disoccupazione risalirebbe all’8,3%. Le previsioni indicano non meno di un triennio per poter recuperare il terreno perduto.

La nota parla anche di un rischio di povertà in Piemonte accresciuto in media di 7 punti percentuali, ancora più alto ma per chi lavora nei settori maggiormente colpiti. “Un quadro di grandissima difficoltà”, ha spiegato Andrea Tronzano, “stiamo facendo il possibile, a partire dal bonus Piemonte, per alleviare la crisi e aiutare l’economia a risollevarsi”.
Il dibattito è stato rinviato, in attesa del parere del Cal. Successivamente si sono riuniti i due gruppi di lavoro previsti, uno sulla Pdl 123 sull’aumento dell’Irap per i colossi delle vendite online, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), l’altro sul Ddl 122 proposto dalla Giunta regionale sulla Web Tax, presente l’assessore Maurizio Marrone.




CNA Piemonte: “No a decisioni frettolose su nuovi contenimenti”

Non si prendano decisioni frettolose in merito a nuove restrizioni. Il Piemonte, sulla base dei dati in costante miglioramento, è passato in cinque settimane da zona rossa a zona gialla.

A sole 24 ore dall’entrata in vigore delle aperture previste in zona gialla, mi chiedo come si faccia già a lanciare nuovamente un allarme. Si intensifichino i controlli per il rispetto delle misure di contenimento per il Covid, ma non si facciano cadere in fibrillazione le attività artigiane e commerciali che si sono appena riattivate organizzandosi e investendo. E che continuano ad operare in sicurezza”, afferma il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano in merito alle voci di nuove restrizioni dopo le aperture dello scorso weekend




In Piemonte allarme suicidi di giovani

Si tratta di un problema sempre più grave a Torino e in Piemonte. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità il suicidio rappresenta la seconda causa di morte degli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Eppure continua a rimanere un argomento tabù e non esistono strumenti di prevenzione”.

Lo ha denunciato la presidente dell’Associazione La tazza blu Rocchina Stoppelli, intervenuta questa mattina con Lucia Gallone all’audizione sul tema in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

Nel corso dell’incontro, richiesto dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, Stoppelli e Gallone, madri di adolescenti che si sono tolti la vita, hanno raccontato che l’associazione nasce nel 2019 con l’intenzione di aiutare le giovani possibili vittime a “decifrare” ciò che provano nel proprio animo e a “trovare le parole” per chiedere aiuto e a prevenire possibili tragedie.

“A questo proposito – hanno annunciato – a gennaio prenderà il via nelle scuole il progetto ‘Teen-Aid’, intervento di sostegno psicoeducativo gratuito, che coinvolge le Asl To1 e To2 e privati, per sostenere le istituzioni scolastiche ad affrontare l’evento del suicidio di un alunno. Ma è necessario prevedere interventi di prevenzione come si fa per le tossicodipendenze, l’anoressia e il cyberbullismo”.

“Bisogna poi – hanno aggiunto – far sì che le Asl offrano sostegno a chi rimane, a chi subisce tali perdite, perché non tutti hanno la possibilità di ricorrere ai privati”.

Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, Marco Grimaldi (Luv), Sarah Disabato, Francesca Frediani (M5s) e Domenico Rossi (Pd).

Al termine dell’audizione il presidente Stecco si è dichiarato disponibile, a nome della Commissione, a sondare la disponibilità dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea e degli Assessorati competenti della Giunta regionale per approfondire il tema e valutare quali azioni potrebbero essere messe in atto.

Con il sì di Lega, Fi, Fdi, Pd, Moderati e Monviso (M5s e Luv non hanno partecipato al voto), la Commissione ha anche espresso parere preventivo favorevole sulla proposta della Giunta regionale per aggiornare le linee d’indirizzo per l’esercizio delle funzioni e le attività relative ad autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore al Welfare Chiara Caucino – di una vera e propria riforma che interesserà circa 80 mila persone e 2,8 mila presìdi tra strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative”.

“La vigilanza – ha spiegato tra l’altro l’assessore – sarà individuata come struttura semplice a sé stante, dotata di personale assegnato a titolo esclusivo. Inoltre, dovrà essere predisposto un Piano annuale che preveda almeno un controllo ordinario per ogni struttura e sarà compito della Direzione regionale stabilire per ciascuna vigilanza il numero di sopralluoghi da effettuare fuori dalla propria area di competenza, l’elenco e, a rotazione, il territorio da vigilare”.

Sono intervenuti, per richieste di chiarificazioni, i consiglieri Monica Canalis, Domenico Rossi (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno domandato, con sfumature diverse, se ci sia la copertura finanziaria per le assunzioni necessarie a completare le Commissioni.




Confagricoltura e CIA Alessandria a colloquio con il prefetto Olita

Questa mattina, lunedì 14 dicembre,le organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA Alessandria hanno incontrato il prefetto Iginio Olita in modalità online.

La delegazione era composta per laCia -Confederazione Italiana Agricoltori Alessandria dal presidente Gian Piero Ameglio, dal vice presidente Daniela Ferrandoe dal direttore Paolo Viarenghi; per Confagricoltura Alessandria dal presidente Luca Brondelli di Brondello e dal direttore Cristina Bagnasco.

Oggetto dell’incontro con S.E. ilprefetto Olita è stata una presentazione delle maggiori problematiche locali che affliggono il settore agricolo.I dirigenti di Confagricoltura e Cia Alessandria hanno in particolare ricordato la necessità di interventi urgenti per il contenimento degli ungulati,che sono sempre più presenti nelle campagne e provocano ingenti danni alle aziende e ai campi, oltre che essere causa di incidenti stradali e quindi fonte di pericolo pubblico. Un’altra problematica affrontata al tavolo di lavoro riguarda le aree alluvionate.

“I terreni lungo il corso dei fiumi che attraversano la provincia, anche a seguito della realizzazione di nuove arginature, vengono quasi annualmente allagati e, nei periodi di piogge alluvionali, svolgono l’importante funzione di casse di laminazione salvaguardando i centri abitati posti a valle. Tali eventi non sono assicurabili. Inoltre, per carenza di fondi, spessonon è possibile erogare gli aiuti compensativi e ciò mette in serio rischio i bilanci di molte aziende. Alle istituzioni chiediamo provvedimenti concreti per evitare che si ripetano periodicamente episodi rovinosi di tale natura”hanno asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli ed il presidente di CIA Alessandria Gian Piero Ameglio.Il Prefetto ha ascoltato le istanze delle due Associazioni agricole e si farà portavoce presso il Governo e il Ministro dell’Agricoltura delle tematiche di interesse nazionale.




Acea Pinerolese industriale guarda al futuro con il progetto Spotlight

Acea Pinerolese Industriale avvierà nei primi mesi del 2021  un nuovo progetto, denominato SPOTLIGHT, finanziato al 100% da un bando Horizon 2020 dell’UE.

SPOTLIGHT rappresenta per Acea una nuova meta nella ricerca e nell’apertura di nuovi fronti di sviluppo sulle bioenergie che danno ulteriore forza e progressione verso il futuro e verso l’innovazione continua del Polo Ecologico Acea.

 

Acea Pinerolese Industriale, in virtù della valenza scientifica dei progetti di ricerca sviluppati e del forte valore innovativo a livello europeo del Polo Ecologico, è stata chiamata, dal partenariato olandese capitanato dal TNO, Centro di Ricerca Nazionale Olandese, a fare parte del gruppo di lavoro del progetto Spotlight insieme a un panel di Istituti di ricerca, Centri Universitari e centri di Ricerca e aziende tra i più affermati di tutta Europa, sul fronte dell’idrogeno, della chimica verde con sede nei Paesi Bassi, in Belgio, Germania, Svizzera, Spagna. Il Progetto Spotlight è stato approvato con successo dalla Commissione Europea, grazie all’innovazione e all’efficienza di processo che lo contraddistinguono.

 

L’obiettivo chiave di SPOTLIGHT è quello di sviluppare un dispositivo fotonico che utilizzando luce solare, converta l’anidride carbonica (CO2) prodotta da ACEA ed idrogeno verde (H2) in metano (CH4) e syngas (CO). Inoltre, il syngas prodotto in Spotlight potrà essere anche utilizzato per produrre metanolo, un ingrediente chiave per la produzione di biocarburanti da fonti rinnovabili e naturali, valorizzando ulteriormente i derivati dei rifiuti in nuove risorse.

 

È significativo come si sfrutti così la CO2 recuperata dalla valorizzazione del biogas in biometano, e che verrà fornita al partenariato per la validazione del prototipo; inoltre, si segnala che ACEA sta sviluppando, all’interno di una altro progetto dimostrativo denominato Bioroburplus coordinato dal Politecnico di Torino un processo altamente innovativo per la produzione di  bioidrogeno prodotto dal processo di reforming che utilizza biogas, ossigeno e  vapore acqueo, bio-idrogeno e che potrebbe essere utilizzato anche nel concept di SPOTLIGHT. E’ chiaro pertanto come tutte risorse del Polo ecologico vengano inglobate ai massimi livelli in  processi di economia circolare e sostenibilità ambientale.

 

 

Da Spotlight, così come dagli altri 8 progetti di ricerca a cui sta lavorando Acea, si intravvedono già i prodromi del futuro di questo impianto e del futuro dei biocarburanti e della biochimica.

 

Il Polo ecologico è sempre un passo avanti e pone, già oggi con questi progetti, le radici dei suoi sviluppi futuri e alza sempre più l’asticella della ricerca e delle nuove frontiere di domani” – ha affermato l’Ing. Francesco CARCIOFFO AD di Acea Pinerolese Industriale SPA.

 

 




Rinnovi cariche Confartigianato:
 tanti gli artigiani cuneesi nominati a livello regionale e nazionale

Si parla sempre più “cuneese” nelle sedi torinese e romana di Confartigianato. A seguito del recente rinnovo dei vari ruoli di rappresentanza dei gruppi di mestiere, sono sempre più numerosi i dirigenti artigiani della Granda, chiamati a interpretare le istanze delle categorie di appartenenza in ambito regionale e nazionale.

La scorsa settimana, nell’ambito del rinnovo della Presidenza nazionale che ha visto eletto l’emiliano Marco Granelli, Domenico Massimino (già presidente provinciale cuneese) è stato confermato alla carica di vicepresidente nazionale.

Per quanto concerne il mondo delle categorie, si conta un presidente, Anna Maria Sepertino (di Marene) per i Caseari, e un vicepresidente, Aldo Caranta (di Fossano) per il Trasporto Conto Terzi.

A questi si aggiungono 10 consiglieri:
Vincenzo Pallonetto (di Savigliano) – Panificatori;
Valerio Romana (di Cuneo) – Orafi;
Valerio Pagliero (di Savigliano) – Restauro;
Michele Quaglia (di Saluzzo) – Meccatronica;
Roberto Ganzinelli (di Mondovì) – Marmisti;
Dario Fissore (di Mondovì) – Bruciatoristi;
Ugo Arnulfo (di Dogliani) – Carpenteria Meccanica;
Sebastiano Dutto (di Cuneo) – Meccanica e subfornitura;
Daniela Biolatto (di Racconigi) – Abbigliamento;
Eraldo Abbate (di Alba) – Autobus Tour Operator.
A Claudio Piazza (di Alba), è stata infine conferita una delega particolare per il settore installazione impianti GPL-metano.
Ancora più evidente la presenza della Granda nel livello regionale che conta ben 37 dirigenti cuneesi a coprire le varie aree di categoria, oltre al presidente regionale nella persona di Giorgio Felici (anche vicepresidente provinciale).

Nei ruoli dirigenziali di Confartigianato Piemonte troviamo, quali Presidenti:

Anna Maria Sepertino – Caseari
Angela Astesano – Lavorazioni Carni
Vincenzo Pallonetto – Panificatori
Marco Michelis – Pastai
Valerio Romana – Orafi
Cesare Pagliero – Restauro
Loredana Porcelli – Carrozzieri
Claudio Piazza – Installatori Gpl
Michele Quaglia – Meccatronica
Enrico Frea – Acconciatori
Franco Forte – Odontotecnici
Elisa Reviglio – Grafici
Roberto Ganzinelli – Marmisti
Dario Fissore – Bruciatoristi
Gianfranco Castorello – Legno
Flavio Foglio – Mobilieri
Ugo Arnulfo – Carpenteria Meccanica
Sebastiano Dutto – Meccanica E Subfornitura
Daniela Biolatto – Abbigliamento
Eraldo Abbate – Ncc – Autobus E Tour Operator
Aldo Caranta – Trasporti

«A nome della nostra Associazione – dichiara Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo (entrato in Giunta nazionale e vicepresidente europeo di SMEunited) – non posso che esprimere soddisfazione per una rappresentanza così consistente di nostri dirigenti artigiani ai massimi livelli associativi. È una chiara dimostrazione della capacità e dell’impegno dei tanti imprenditori del nostro territorio, i quali non soltanto dimostrano di fare alta qualità nei loro ambiti produttivi, ma mettono a disposizione del comparto con grande volontà l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro e di impegno collettivo. Avere una voce “cuneese” autorevole e incisiva sui tavoli di confronto regionali e nazionali, significa dare valore aggiunto alla nostra terra e, di conseguenza, alle sue tante imprese artigiane che la rendono un esempio apprezzato nel mondo»




Confagricoltura: l’anno scorso in Piemonte persa una superficie agraria pari a 311 campi da calcio

Procede senza sosta il consumo di suolo agricolo. “Edificazioni civili, opere pubbliche e nuovi insediamenti produttivi – chiarisce il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiain trent’anni hanno eliminato il 20% della superficie agricola utilizzata per l’espansione delle città e delle infrastrutture, per il degrado delle aree periurbane e per l’abbandono dei territori collinari e montani”.

Il problema – come evidenzia in una nota Confagricoltura – è acuito dalla combinazione del degrado del suolo, dell’erosione e dei cambiamenti climatici che ridurrà sensibilmente i raccolti, se non si interverrà con determinazione. Il suolo è un bene prezioso e non riproducibile: se si riduce la superficie destinata all’agricoltura diminuisce la possibilità di produrre cibo, mentre la popolazione mondiale aumenta e richiede sempre maggiori derrate alimentari.

L’anno scorso, in base alle rilevazioni dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – si sono “persi” 21.400 chilometri quadrati sul territorio totale italiano. Questo significa che nel nostro Paese ogni giorno il suolo artificiale impermeabilizzato aumenta di 2 metri quadrati al secondo.

Nella nostra regione – spiega il direttore di Confagricoltura Piemonte  Ercole Zuccaro –  abbiamo consumato il 6,72% del totale nazionale, per una nuova superficie impermeabilizzata di  222 ettari. È una superficie imponente. Per rendere l’idea consideriamo che un campo da calcio, solo per quanto riguarda il terreno di gioco, ha una superficie di 7.140 metri quadrati: questo significa che nel 2019 in Piemonte abbiamo consumato una superficie pari a 311 nuovi campi da calcio”.

Per Confagricoltura è necessario acquisire consapevolezza del ruolo chiave che svolge l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella gestione del terreno in un contesto pesantemente influenzato dall’urbanizzazione e dai cambiamenti climatici. “Green Deal, Farm to Fork, la futura Pac, le politiche di coesione, il nuovo programma nazionale della ricerca, ma soprattutto il Recovery plan – dichiara Enrico Allasia –  sono le grandi opportunità da cogliere per salvaguardare e vitalizzare la risorsa suolo”.