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Approvato a maggioranza il disegno di legge “Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico” (non hanno partecipato le opposizioni e il gruppo Luv ha espresso voto contrario), un testo volto principalmente a disciplinare le modalità di rinnovo delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche.

La seduta del Consiglio regionale è stata presieduta da Stefano Allasia.

Il testo promuove la trasparenza e la sostenibilità anche in prospettiva ambientale, territoriale e sociale.

L’articolato prevede il sostegno delle energie rinnovabili e, oltre agli interventi di compensazione dei territori interessati, le riqualificazioni ambientali dei bacini a valle degli invasi. Altro obiettivo è quello del mantenimento della continuità fluviale e del rilascio del flusso d’acqua minimo vitale. Ci sarà la possibilità, quindi, di inserire nei bandi specifici criteri per la individuazione della migliore offerta.

Dopo il passaggio dal demanio alle Regioni delle infrastrutture idroelettriche, la Regione Piemonte dovrà riassegnare 67 concessioni che erano dello Stato, come primo passo verso la gestione autonoma di dighe e invasi utilizzati per la produzione di energia. Si tratta di riassegnare le concessioni superiori a 3.000 kw, in particolare undici sono scadute e i bandi per le assegnazioni dovranno partire entro il 2022. Viene ribadita la priorità dell’uso idropotabile dell’acqua.

Nelle dichiarazioni di voto, Paolo Bongioanni (Fdi) ha parlato di una rimodulazione organizzativa per coinvolgere il territorio, di un nuovo modello di sviluppo soprattutto per le aree montane, i territori che producono energia.

Alberto Avetta (Pd), sottolineando l’importanza economica ed ambientale della legge si è detto non del tutto soddisfatto perché alcune proposte emendative formulate, volte a trovare equilibrio tra economia ed ambiente, sono state respinte. Approvate comunque quelle sull’interesse pubblico.

Per Alberto Preioni (Lega) si tratta di un provvedimento rivoluzionario, molto positivo anche per le casse del Piemonte perché arriveranno decine di milioni di euro con una sorta di compensazione ambientale per le zone montane.

Anche il gruppo M5s non è rimasto pienamente soddisfatto, soprattutto sugli aspetti ambientali. Il capogruppo Sean Sacco ha rilevato come questa è una legge che si attendeva da troppo tempo e sulla quale siamo stati richiamati anche dalla Commissione Ue.

Soddisfatto l’assessore all’Energia, Matteo Marnati, che ha parlato di un grande lavoro per una legge che regolerà la materia nei prossimi decenni e di un ritorno economico abbastanza immediato per la Regione ma anche di un ritorno ambientale con un aumento del 15% di energia pulita prodotta con l’utilizzo di meno acqua. Con questa legge si capirà che le Regioni potrebbero dare un grande contributo sul tema ambientale.

Anche il presidente della Regione, Alberto Cirio ha commentato, sottolineando che nonostante l’emergenza il Piemonte va avanti con dei progetti strategici per gestire liberamente e con equilibrio le risorse più preziose e importanti. Un modo anche per ridurre la concorrenza verso le nostre imprese da parte dei competitori di quei paesi dove il costo dell’energia è notevolmente inferiore.

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